PAURA
x.Astieniti dalle colpe non per paura ma perché si deve. Democrito 460 a.C. – 360 a.C
1.abbiamo paura di tutto come mortali,ma desideriamo tutto come se fossimo immortali. François de la Rochefoucauld 1613-1680
x.La paura non può essere senza speranza né la speranza senza paura. Benedetto Spinoza 1632-1677
2.È bello morire per ciò in cui si crede; chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola. Paolo Borsellino 1940 – 1992
3.I paurosi muoiono mille volte prima della loro morte, ma l'uomo di coraggio non assapora la morte che una volta. Giulio Cesare 100 a.C. – 44 a.C.
4.La paura di una minaccia esterna, massima garanzia di concordia, teneva uniti gli animi, anche se non mancavano reciproci sospetti e ostilità. Tito Livio 59 a.C. – 17 d.C.
5.La paura si impadronisce degli uomini perché essi vedono accadere sulla terra molte cose delle quali non riescono a cogliere la causa e quindi la attribuiscono a una divinità. Tito Lucrezio Caro 98 a.C. circa – 55 a.C. circa
6.Viviamo nella paura, ed è così che non viviamo. Gautama Buddha 566 a.C. – 486 a.C.
7.Chi è temuto teme: non può starsene tranquillo chi è oggetto della paura altrui. Seneca 4 a.C. – 65
8.Quel che temiamo più d'ogni cosa, senza un motivo reale, tanto che sembriamo ossessionati da idee fisse, ha una proterva tendenza a succedere realmente. Theodor Ludwig Wiesengrund Adorno 1903-1969
x.Un uomo, mentre era in viaggio, per caso entrò in paradiso. Nel paradiso concepito dagli hindu esistono alberi che soddisfano i desideri. Ti siedi semplicemente sotto uno di loro, desideri una cosa qualsiasi e immediatamente viene soddisfatta: tra desiderio e appagamento non c’è alcun lasso di tempo. Tu pensi e immediatamente la cosa si concretizza.
Questi alberi rappresentano simbolicamente la mente. La mente è creativa, creativa con i suoi stessi pensieri.
Quell’uomo era stanco, per cui si addormentò sotto uno di questi alberi. Quando si svegliò, era molto affamato, per cui disse: “Quanto vorrei poter trovare del cibo da qualche parte!” Immediatamente il cibo apparve dal nulla, fluttuava nell’aria; erano manicaretti deliziosi. L’uomo divorò ogni cosa e quando si sentì sazio, in lui sorse un altro desiderio: “Se solo potessi avere qualcosa da bere…” e poiché in paradiso non esiste alcun proibizionismo, immediatamente apparvero vini pregiati.
Dopo aver bevuto, mentre si rilassava alla fresca brezza del paradiso, quell’uomo iniziò a chiedersi: “Cosa sta succedendo? Sto sognano? Oppure ci sono nei pressi dei fantasmi che si prendono gioco di me?” E subito comparvero dei fantasmi: feroci, orribili, stomachevoli. L’uomo si mise a tremare e in lui sorse un altro pensiero: “Adesso di certo verrò ucciso. Questi mostri mi uccideranno!” E fu ucciso. Osho Rajneesh 1931 – 1990
9.Spinoza intende liberare gli uomini della tirannide della paura. «Un uomo libero pensa alla morte meno che a qualsiasi altra cosa; e la sua saggezza è una meditazione non sulla morte, ma sulla vita.» Spinoza visse completamente in accordo con il suo precetto. L'ultimo giorno della sua vita era del tutto calmo, non esaltato come Socrate nel Fedone , ma conversava, come avrebbe fatto in qualsiasi altro giorno, intorno a questioni che interessavano il suo interlocutore. A differenza di altri filosofi, non solo credeva alle proprie dottrine, ma le metteva in pratica; non so di nessuna occasione in cui, malgrado le più forti provocazioni, Spinoza si sia abbandonato a quell'animosità o a quell'ira che la sua etica condannava. Nelle controversie era cortese e ragionevole, non insultava mai, e faceva del suo meglio per persuadere.
Bertrand Russell 1872 – 1970
10. la miglior prova che la morte è una cosa da temere ce la offre la pena che si danno i filosofi per convincerci che la si deve disprezzare . François de La Rochefoucauld 1613 – 1680
13..Se la legalità è l'essenza del governo non tirannico e l'illegalità quella della tirannide, il terrore è l'essenza del potere totalitario. Hannah Arendt 1906 – 1975
14. È erroneo credere che la scala delle paure corrisponda a quella dei pericoli che la ispirano. Marcel Proust 1871 – 1922
x.Le cose che per accidente sono causa di speranza o di paura si chiamano buoni o cattivi presagi. Benedetto Spinoza 1632-1677