ANIMALE
x.Prendete la vita con leggerezza. Che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore. (…) La leggerezza per me si associa con la precisione e la determinazione, non con la vaghezza e l’abbandono al caso. Paul Valéry ha detto: Il faut etre léger comme l’oiseau, et non comme la plume ( Si deve essere leggeri come l’uccello e non come la piuma). Italo Calvino 1923 – 1985
64.Una mosca può pungere un cavallo maestoso e farlo trasalire, ma quella è soltanto un insetto, e questo, pur sempre un cavallo. Samuel Johnson 1709-1784
Non puoi chiedere al cavallo di volare: se non vola, non gliene puoi far torto. Ignazio Silone 1900 – 1978
x.Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido. Albert Einstein 1879 – 1955
5.Anche se a una mucca dai da bere del cacao non ne mungerai cioccolata. Stanisław Jerzy Lec 1909 – 1966
1.Sarà molto difficile per l'orgoglio umano riconoscere che l'«homo sapiens» non ha semplicemente qualche interesse per gli animali: lui è un animale! Konrad Lorenz 1903 – 1989
106.Gli animali sono miei amici... e io non mangio i miei amici. George Bernard Shaw 1856-1950
x.Solo al veder un uccellino con la zampa spezzata mi fa star male. Giuseppe Garibaldi 1807 – 1882
x.Il ritorno del figliol prodigo è quasi proverbialmente legato a effervescenti manifestazioni di gioia da parte dell'intera compagnia con, forse, la sola eccezione del vitello ingrassato. P. G. Wodehouse 1881-1975
x.Quello che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo lo chiama farfalla. Lao Tzu 500 a.C. circa
x.Fa più rumore un albero che cade di un’intera foresta che cresce. Lao Tzu 500 a.C. circa
x.Ciò che non giova all'alveare non giova neppure all'ape. Marco Aurelio 121 – 180
x.Se l’ape scomparisse dalla faccia della terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita. Albert Einstein 1879 – 1955
x.Quante api, che rispettano il loro capo e si comportano con tanta disciplina e accortezza! Quanti calabroni, vagabondi e buonannulla, che cercano di sistemarsi a spese delle api! Quante formiche, che grazie alla loro previdenza e alla loro economia appagano ogni necessità! François de La Rochefoucauld 1613 – 1680
x.Il ragno si fa bello perché ha preso una mosca; qualcuno perché ha preso una lepre; un altro, una sardella con la rete adatta; un altro, un cinghiale; un altro, un orso; un altro, dei sàrmati. Non si tratta pur sempre d'assassini, se fai attenta indagine su quello che ne muove il pensiero? Marco Aurelio 121 – 180
x.Gli uomini sono come gli animali: i grossi mangiano i piccoli e i piccoli li pungono. Voltaire 1694-1778
107.Noi siamo stati discepoli delle bestie nelle arti più importanti: del ragno nel tessere e nel rammendare, della rondine nel costruire le case, degli uccelli canterini, del cigno e dell'usignolo nel canto, con l'imitazione. Eraclito 535 a.C. – 475 a.C.
x.È vero che la natura ha fatto dell'uomo il signore degli animali, ma non gli ha dato soltanto le mani per domarli, ma anche occhi ed orecchi per ammirarli. Quella libertà che all'animale viene strappata dalla mano crudele gli viene restituita dalle orecchie e dagli occhi pietosi. L'amore dell'arte scioglie le catene nelle quali l'egoismo dell'industria umana ha serrato gli animali. Ludwig Feuerbach 1804 – 1872
x.L'uomo ha grande discorso del quale la più parte è vano e falso, li animali l'hanno piccolo ma è utile e vero; e meglio è la piccola certezza che la gran bugia. Leonardo da Vinci 1452 – 1519
x.Una volta nel gregge, è inutile che abbai: scodinzola! Anton Čechov 1860 – 1904
1.Gli animali e gli uomini politici non sanno di essere mortali. Eugen Ionescu 1912 – 1994
17.È tipico della vanità e dell'impertinenza dell'uomo definire stupidi gli animali perché così appaiono ai suoi sensi ottusi.Mark Twain 1835 – 1910
18.Chi è incapace di vivere in società, o non ne ha bisogno perché è sufficiente a se stesso, deve essere o una bestia o un dio.
Aristotele 383 a.C. – 322 a.C.
xx.Se consideriamo la nostra esperienza e i nostri sforzi, rileviamo subito che tutte le nostre azioni e i nostri desideri sono legati all'esistenza di altri uomini e che, per la nostra stessa natura, siamo simili agli animali che vivono in comunità. Albert Einstein 1879-1955
102.Alcuni porcospini, in una fredda giornata d'inverno, si strinsero vicini, vicini, per proteggersi, col calore reciproco, dal rimanere assiderati. Ben presto, però, sentirono le spine reciproche; il dolore li costrinse ad allontanarsi di nuovo l'uno dall'altro. Quando poi il bisogno di riscaldarsi li portò nuovamente a stare insieme, si ripeté quell'altro malanno; di modo che venivano sballottati avanti e indietro fra due mali. finché non ebbero trovato una moderata distanza reciproca, che rappresentava per loro la migliore posizione.
Così il bisogno di società, che scaturisce dal vuoto e dalla monotonia della propria interiorità, spinge gli uomini l'uno verso l'altro; le loro molteplici repellenti qualità e i loro difetti insopportabili, però, li respingono di nuovo l'uno lontano dall'altro. La distanza media, che essi riescono finalmente a trovare e grazie alla quale è possibile una coesistenza, si trova nella cortesia e nelle buone maniere. Arthur Schopenhauer 1778-1860
105. Lo stesso portamento e l'andatura del cigno, o del tacchino, o del pavone , mostrano quale alta idea questi animali abbiano di se stessi, e il loro disprezzo per tutti gli altri. E, cosa ancor più notevole, in queste due ultime specie di animali l'orgoglio accompagna sempre la bellezza, e lo troviamo solo nel maschio. Si son molto spesso notate la vanità e l'emulazione degli usignoli nel canto (…). Tutte queste sono prove evidenti che l'orgoglio e l'umiltà non sono soltanto passioni umane, ma si estendono a tutta la creazione animale. Hume 1711 – 1776
x.Non credo che un pavone invidi la coda di un altro pavone, poiché ogni pavone è persuaso d'avere la coda più bella del mondo. La conseguenza di ciò è che i pavoni sono uccelli pacifici. Bertrand Russell 1872 – 1970
x.Trascinarsi pian piano come una lumaca e lasciare la scia, con modestia, applicazione e, in fondo con indifferenza... nella voluttà tranquilla e nell'anonimato. Emil Cioran 1911 – 1995
x.pedigree (s.m.) - La parte emersa di un cammino che conduce da un antenato arboreo munito di vescica natatoria a un discendente cittadino munito di sigaretta. Ambrose Bierce 1842 – 1914
x.Proteggere gli animali contro la crudeltà degli uomini, dar loro da mangiare se hanno fame, da bere se hanno sete, correre in loro aiuto se estenuati dalle fatiche, questa è la più bella virtù del forte verso il debole. Giuseppe Garibaldi 1807 – 1882
x.L'oca selvatica è più cosmopolita di noi: essa fa colazione in Canada, pranza nell'Ohio, e si liscia le penne per la notte in un bayou del Sud. Anche il bisonte si tiene a pari con le stagioni, in qualche modo; infatti, pascola nel Colorado solo finché un'erba più verde e più dolce non l'attende presso lo Yellowstone. Tuttavia noi crediamo che, abbattute le siepi e alzati mucchi di pietre attorno alle nostre terre, si sia posto il limite della nostra vita e deciso il nostro destino. Henry David Thoreau 1817 – 1862
x.Tu puoi conoscere il nome di un uccello in tutte le lingue del mondo, e quando avrai finito, non saprai assolutamente nulla per quanto riguarda quell’uccello... Allora guardiamo l’uccello e vediamo cosa sta facendo - questo è ciò che conta. Ho imparato molto presto la differenza tra il conoscere il nome di qualcosa e conoscere quel qualcosa. Richard Phillips Feynman 1918 – 1988
1.Il pesce diventa colpevole quando inghiotte l'amo: proprietà altrui. Stanisław Jerzy Lec 1909 – 1966
x.Non si dovrebbe credere che tutti gli esseri viventi esistano per il bene dell'uomo. Al contrario, anche tutti gli altri esseri viventi sono stati voluti per il loro stesso bene e non per il bene di qualcos'altro. Mosè Maimonide 1138 – 1204
x.Dato per certo che una qualche pratica causa più dolore agli animali di quanto piacere dia agli uomini, questa pratica è morale o immorale? E se gli esseri umani, esattamente nella misura in cui si liberano dai vincoli dell'egoismo, non risponderanno ad una sola voce «immorale», che la moralità del principio di utilità sia per sempre condannata. John Stuart Mill 1806 – 1873
17.Subito dopo il ridicolo di negare una verità evidente, c'è quello di darsi molta pena per difenderla, e nessuna verità appare più evidente di questa: gli animali sono dotati di pensiero e di ragione come gli uomini. Gli argomenti in questo caso sono così ovvi che non sfuggono nemmeno alla persona più stupida e ignorante. Benedetto Spinoza 1632-1677
18.Forse che l'uomo abbandonato e respinto non trova nella fedeltà dell'animale, e in questa soltanto, un compenso per l'ingratitudine, la doppiezza e la perfidia del suo prossimo? L'animale non esercita forse sul cuore infranto dell'uomo una salutare influenza conciliatrice? Non c'è forse alla base del culto degli animali anche un senso buono e ragionevole? E non è possibile che ci sembri ridicolo solo perché noi siamo caduti in una idolatria di altro genere? Ludwig Feuerbach 1804 – 1872
x.Ostinato(agg.): Chi si dimostra refrattario alla verità, nonostante la nobiltà e l'impegno delle nostre argomentazioni. L'emblema popolare dell'ostinazione è il mulo, animale peraltro intelligentissimo. bierce
x.Trenta monaci e il loro abate non possono far ragliare un asino contro la sua volontà. Miguel de Cervantes 1547 – 1616
x.Può ben dire la sua un leone, quando a dir la loro ci sono tanti asini in giro. William Shakespeare 1564 – 1616
x.Quanti coccodrilli, che fingono di lamentarsi per divorare chi si lascia commuovere dal loro lamento! Quanti animali che si lasciano sottomettere perché non conoscono la loro forza! François de La Rochefoucauld 1613 – 1680
x.Anche le formiche nel loro piccolo s'incazzano. Marcello Marchesi 1912 – 1978
x.Raglio d'asino vince il festival. Marcello Marchesi 1912 – 1978
x.Mangiate merda, milioni di mosche non possono sbagliare. Marcello Marchesi 1912 – 1978
40.La critica è indulgente coi corvi e si accanisce con le colombe. Giovenale 60 circa – 140 circa
x. Un lupo e un agnello, spinti dalla sete, erano venuti allo stesso ruscello.Il lupo stava più in alto e, un po' più lontano, in basso, l'agnello.
Allora il malvagio, incitato dalla gola insaziabile, cercò una causa di litigio.
"Perché - disse - mi hai fatto diventare torbida l'acqua che sto bevendo?
E l'agnello, tremando:
"Come posso - chiedo - fare quello di cui ti sei lamentato, o lupo? L'acqua scorre da te alle mie sorsate!"
Quello, respinto dalla forza della verità:
"Sei mesi fa - aggiunse - hai parlato male di me!"
Rispose l'agnello:
"Ma veramente... non ero ancora nato!"
"Per Ercole! Tuo padre - disse il lupo - ha parlato male di me!"
E così, afferratolo, lo uccide dandogli una morte ingiusta.
Questa favola è scritta per quegli uomini che opprimono gli innocenti con falsi pretesti. Fedro 20/15 a.C circa –51 d.C. ca
x.Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. vangelo diMatteo 10,16-23
x.Mi viene da pensare che non sono tanto gli uomini i guardiani delle greggi, ma le greggi guardiani degli uomini, perché quelle sono molto più libere di questi. Henry David Thoreau 1817 – 1862
x.Non parlate di «progresso» in termini di longevità, sicurezza o comodità prima di avere confrontato gli animali che vivono rinchiusi in uno zoo con quelli che vivono in natura. Nassim Nicholas Taleb 1960
x.È meglio essere un uomo malcontento che un maiale soddisfatto, essere Socrate infelice piuttosto che un imbecille contento, e se l'imbecille e il maiale sono d'altro avviso ciò dipende dal fatto che vedono solo un lato della questione. John Stuart Mill 1806 – 1873
x.Mi piacciono i maiali. I cani ci guardano dal basso. I gatti ci guardano dall'alto. I maiali ci trattano da loro pari. Winston Churchill 1874 – 1965
x.Molte persone vedono l'impresa privata come una tigre feroce, da uccidere subito. Altre invece come una mucca da mungere. Pochissime la vedono com'è in realtà: un robusto cavallo che, in silenzio, traina un pesante carro. Winston Churchill 1874 – 1965
x.Se una persona volesse prendersi cura di sé come si agisce nei confronti del proprio cavallo, eviterebbe molte malattie. Nessuno dà al suo cavallo troppo fieno, ogni padrone di un cavallo gliene serve una misura adatta a quanto gli necessita e può digerire, ma egli stesso mangia in eccesso. Inoltre sta ben attento a fargli fare ogni giorno il giusto allenamento per mantenerlo in buona forma, ma quando si tratta di sé stesso, l'uomo trascura di fare l'esercizio di cui il suo corpo ha bisogno, anche se questo è uno dei fondamentali principi per mantenersi in buona salute e per prevenire le malattie. Mosè Maimonide 1138 – 1204
4.Bisogna essere sempre se stessi. Il cavallo senza l'ussero, resta sempre cavallo. L'ussero senza il cavallo è soltanto un uomo. Stanisław Jerzy Lec 1909 – 1966
x.Non sarebbe un bene se la pensassimo tutti nello stesso modo; è la divergenza di opinioni che rende possibili le corse dei cavalli. Mark Twain 1835 – 1910
x.Più l'uomo è stupido e meglio capisce il suo cavallo. Anton Čechov 1860 – 1904
58.Vivere al di là del bene e del male, considerare una cosa al di là del bene e del male, come voleva Nietzsche, non è possibile. Egli stesso è diventato pazzo di pietà, vedendo un vecchio cavallo cadere a terra e morire. Samuel Beckett 1906 – 1989
64.Non credete al cavallo, o Troiani. Io temo comunque i Greci, anche se recano doni. Publio Virgilio Marone 70 a.C. – 19 a.C
103.La scomparsa degli animali è un fatto di una gravità senza precedenti. Il loro carnefice ha invaso il paesaggio; non c'è posto che per lui. L'orrore di vedere un uomo là dove si poteva contemplare un cavallo!” Emil Cioran 1911 – 1995
87.Gli Agrigentini avevano in uso di seppellire con tutte le regole le bestie che avevano avuto care, come i cavalli di qualche raro merito, i cani e gli uccelli utili; o ancora che avevano servito di passatempo ai loro figli. E la magnificenza che era loro abituale in tutte le altre cose, si manifestava singolarmente anche nella sontuosità e nel numero dei monumenti innalzati a questo scopo, che hanno continuato a far mostra di sé per molti secoli dopo. Michel de Montaigne 1533 – 1592
99.Non è l'animale che, nella favola, parla al cuore del fanciullo? E forse che una volta non fu un asino ad aprire gli occhi ad un ostinato profeta? Ludwig Feuerbach 1804 – 1872
100.Lo sceneggiatore è un tale che attacca il padrone dove vuole l'asino. Ennio Flaiano 1910-1972
1.Non sopravvive la specie più forte, ma quella più adatta al cambiamento. Charles Darwin 1809 – 1882
1.Allo zoo. – Tutte queste bestie hanno un contegno decente, all'infuori delle scimmie. Si sente che l'uomo non è lontano. Emil Cioran 1911 – 1995
x.Il conformismo è la scimmia dell'armonia. Ralph Waldo Emerson 1803 − 1882
x.Dio ha inventato l'uomo perché era deluso della scimmia. Mark Twain 1835 – 1910
x.In passato foste scimmie, ma ancor oggi l'uomo è più scimmia di qualsiasi scimmia. Friedrich Wilhelm Nietzsche 1844 – 1900
x.L'unico animale capace di ridere di se stesso è l'essere umano. Non ha alcun merito: è l'unico che ne fornisce le ragioni. Jaume Perich 1941 - 1995
x.Del pari, è vietato uccidere "esso (l'animale) e suo figlio in un sol giorno", facendo attenzione ed evitando di uccidere il figlio davanti alla madre. In effetti, l'animale ne soffrirebbe moltissimo, e non c'è differenza tra la sofferenza dell'uomo e quella degli altri animali in tale circostanza, giacché l'amore e l'affetto della madre per il figlio non segue la ragione, ma l'azione della facoltà immaginativa, che si trova nella maggior parte degli animali così come si trova nell'uomo. Mosè Maimonide 1138 – 1204
x.Le atrocità sollevano un'indignazione minore, quanto più le vittime sono dissimili dai normali lettori, quanto più sono "more", "sudice", dago. Questo fatto illumina le atrocità non meno che le reazioni degli spettatori. Forse lo schema sociale della percezione presso gli antisemiti è fatto in modo che essi non vedono gli ebrei come uomini. L'affermazione ricorrente che i selvaggi, i negri, i giapponesi, somigliano ad animali, o a scimmie, contiene già la chiave del pogrom. Della cui possibilità si decide nell'istante in cui l'occhio di un animale ferito a morte colpisce l'uomo. L'ostinazione con cui egli devia da sé quello sguardo – "non è che un animale" – si ripete incessantemente nelle crudeltà commesse sugli uomini, in cui gli esecutori devono sempre di nuovo confermare a se stessi il "non è che un animale", a cui non riuscivano a credere neppure nel caso dell'animale. Theodor Ludwig Wiesengrund Adorno 1903 – 1969
x.La coscienza è un cane che non ci impedisce il transito, però noi non possiamo impedirgli di abbaiare. Nicolas Chamfort 1741 – 1794
2.Il cane fedele riceve una museruola decorativa. Stanisław Jerzy Lec 1909 – 1966
x.Se raccogliete un cane affamato e lo rifocillate, non vi morderà. Questa è la principale differenza tra il cane e l'uomo. Mark Twain 1835 – 1910
3.Il gambero arrossisce dopo la morte. Che finezza esemplare, in una vittima! Stanisław Jerzy Lec 1909 – 1966
6."La lepre ama la polenta". Lo dice il cuoco. Stanisław Jerzy Lec 1909 – 1966
x.La lepre. Il rumore sottilissimo della foglia che cade la mette all'erta. È presa dall'angoscia come noi, quando nella notte sentiamo scricchiolare i nostri mobili. Jules Renard 1864 – 1910
x.Il covo della lepre, anche se la lepre è assente, è sempre pieno di paura. Jules Renard 1864 – 1910
7.la nobiltà, dicono i nobili, è un intermediario fra il re e il popolo….Sì, come il cane da caccia è un intermediario fra il cacciatore e le lepri! Nicolas Chamfort 1741 – 1794
x.Chi è impegnato in una controversia si preoccupa della verità quanto il cacciatore si preoccupa della lepre. Alexander Pope 1688 – 1744
8.Quando un uomo vuole ammazzare una tigre, lo chiama sport; quando la tigre vuole ammazzare lui, la chiama ferocia.
George Bernard Shaw 1856-1950
x. dittatori cavalcano avanti e indietro su tigri dalle quali non osano scendere. E le tigri diventano sempre più affamate. Winston Churchill 1874 – 1965
x.La tigre e la fragola Un uomo che camminava per un campo si imbatté in una tigre. Si mise a correre, tallonato dalla tigre. Giunto a un precipizio, si afferrò alla radice di una vite selvatica e si lasciò penzolare oltre l'orlo. La tigre lo fiutava dall'alto. Tremando, l'uomo guardò giù, dove, in fondo all'abisso, un'altra tigre lo aspettava per divorarlo. Soltanto la vite lo reggeva. Due topi, uno bianco e uno nero, cominciarono a rosicchiare pian piano la vite. L'uomo scorse accanto a sé una bellissima fragola. Afferrandosi alla vite con una mano sola, con l'altra spiccò la fragola. Com'era dolce! Aforisma zen
x.istrice (s.m.) - Il cactus del regno animale. bierce
x.La mimosa è, tra i fiori, quello che è il canarino tra gli uccelli. Jules Renard 1864 – 1910
9.O imitatori, gregge di schiavi. Orazio 65 a.C. – 8 a.C.
10.Le montagne partoriranno e nascerà un ridicolo topolino. Orazio 65 a.C. – 8 a.C
11.Il buon pastore deve tosare le pecore, non scorticarle. Svetonio 70 – 122
13.Prega bene chi ama bene tutti: sia l'uomo che l'uccello e le altre bestie. Prega meglio chi meglio ama ogni cosa, la piccola e la grande. Samuel Taylor Coleridge 1772 – 1834
14.Chi porta il paraocchi, si ricordi che del completo fanno parte il morso e la sferza. Stanisław Jerzy Lec 1909 – 1966
15.La filosofia non è altro che la scienza della viltà d'animo e di corpo, del badare a se stesso, procacciare i propri comodi in qualunque maniera, non curarsi degli altri, e burlarsi della virtù e di altre tali larve e immaginazione degli uomini. La natura è gagliarda magnanima focosa, inquieta come un ragazzaccio; ma la ragione è pigra come una tartaruga, e codarda come una lepre. Giacomo Leopardi 1798-1837
16.CIGNO: Canta prima di morire. Con la sua ala può rompere la coscia di un uomo. Il cigno di Cambray non era un uccello, ma un uomo chiamato Fénelon. Il cigno di Mantova è Virgilio. Il cigno di Pesaro è Rossini. Gustave Flaubert 1821 – 1880
19.Non è l'animale che, nella favola, parla al cuore del fanciullo? E forse che una volta non fu un asino ad aprire gli occhi ad un ostinato profeta? Non è l'animale che, nella favola, parla al cuore del fanciullo? E forse che una volta non fu un asino ad aprire gli occhi ad un ostinato profeta? Ludwig Feuerbach 1804 – 1872
19.Il bramanesimo e il buddismo, fedeli alla verità, riconoscono decisamente la palese parentela dell'uomo, come in generale con l'intera natura, così anzitutto con la natura animale e, mediante la metempsicosi e in altri modi, rappresentano l'essere umano come collegato strettamente con il mondo degli animali. Arthur Schopenhauer 1778-1860
21.Tutti gli uomini che desiderano eccellere fra gli esseri del mondo, con ogni mezzo devono prodigarsi per non condurre oscuramente la vita, come animali che la natura ha forgiato con il capo rivolto a terra, e schiavi del ventre. Sallustio 86 a.C. – 34 a.C.
22.Nessun essere, eccetto l'uomo, si stupisce della propria esistenza; per tutti gli animali essa è una cosa che si intuisce per se stessa, nessuno vi fa caso. Nella pacatezza dello sguardo degli animali parla ancora la saggezza della natura; perché in essi la volontà e l'intelletto non si sono ancora distaccati abbastanza l'uno dall'altro per potersi, al loro reincontrarsi, stupirsi l'uno dell'altra. Così qui l'intero fenomeno aderisce ancora strettamente al tronco della natura, dal quale è germogliato, ed è partecipe dell'inconsapevole onniscienza della grande Madre. Solo dopo che l'intima essenza della natura (la volontà di vivere nella sua oggettivazione) s'è elevata attraverso i due regni degli esseri incoscienti e poi, dopo essere passata, vigorosa ed esultante, attraverso la serie lunga e vasta degli animali, è giunta infine, con la comparsa della ragione, cioè nell'uomo, per la prima volta alla riflessione: allora essa si stupisce delle sue proprie opere e si chiede che cosa essa sia. La sua meraviglia, però, è tanto più seria, in quanto essa si trova qui per la prima volta coscientemente di fronte alla morte, e, accanto alla caducità di ogni esistenza, le si rivela anche, con maggiore o minore consapevolezza, la vanità di ogni aspirazione. Con questa riflessione e con questo stupore nasce allora, unicamente nell'uomo, il bisogno di una metafisica: egli è dunque un animal metaphysicum. Arthur Schopenhauer 1778-1860
23.In effetti questa è la tendenza naturale della plebaglia (…) Non vi è uccello che si lasci più facilmente prendere nella pania, o pesce che per ingordigia del verme abbocchi all'amo più prontamente di quanto tutti i popoli si facciano adescare dalla servitù, solo che ne abbiano il minimo sentore. È sorprendente come cedono sull'istante alla minima lusinga. Teatri, giochi, commedie, spettacoli, gladiatori, animali esotici, medaglie, esposizioni di dipinti e altre droghe di questo genere costituivano per i popoli antichi l'esca della servitù, il prezzo della libertà, lo strumento della tirannide. Con questi mezzi, questi sistemi, questi allettamenti, gli antichi tiranni stordivano i loro sudditi sotto il giogo. Così quei popoli inebetiti, trovando gradevoli simili passatempi, divertiti dai vani piaceri che venivano fatti balenare davanti ai loro occhi, si abituavano a servire in modo sciocco. Étienne de La Boétie 1530 – 1563
24.Tu vedi i combattimenti delle fiere fra di loro e con gli uomini, come sieno senz'inganno e senz'arte, e come si difendano e facciano vendetta con palese e nudo ardire e con verace forza, e come non per comandamento di legge, né per temenza di pena da darsi a chi abbandona il campo, ma per natura fuggano l'esser vinti, e soffriscano gli ultimi mali per mantenersi invitti. (…) E quant'a quelle fiere che con lacci ed inganni furon prese dagli uomini, allorché sono in matura età e perfetta, tutte sdegnano il cibo e soffrono la sete, conducendosi a tale stremità, che ben mostrano d'amar meglio la morte che la servitù. (…) Onde è manifesto che gli animali sono ben disposti per natura all'ardire e al valore. Plutarco 46 circa – 120
25.Nell'animale l'invenzione non è mai altro che una variazione sullo stesso tema fisso usuale: chiuso nelle abitudini della specie, esso arriva, certo, ad allargarle con la sua iniziativa individuale, ma sfugge all'automatismo per un solo istante, esattamente il tempo di creare un nuovo automatismo, e le porte della sua prigione si richiudono appena aperte, dato che tirando la sua catena esso riesce soltanto ad allungarla. Henri-Louis Bergson 1859 – 1941
x.Ho presto scoperto chiaramente che tutti (i movimenti degli animali) potevano avere origine dal principio corporeo e meccanico, e da allora in poi ho ritenuto certo e stabilito che noi non possiamo affatto provare la presenza di un'anima pensante negli animali. Non mi preoccupano l'astuzia e l'abilità dei cani e delle volpi, o tutte le cose che gli animali fanno spinti dal desiderio di cibo, sesso o paura; anzi, affermo di poter facilmente spiegare l'origine di tutti loro dalla costituzione dei loro organi. Cartesio 1596 – 1650
26.Nell'uomo, la coscienza spezza la catena, solo nell'uomo essa si libera: fino a lui tutta la storia della vita era stata uno sforzo della coscienza per sollevare la materia, ed una compressione più o meno completa della coscienza da parte della materia che sulla prima ricadeva. Henri-Louis Bergson 1859 – 1941
28.Nella sua arroganza l'uomo attribuisce la propria origine a un piano divino;io credo più umile e verosimile vederci creati dagli animali. Charles Darwin 1809 – 1882
29.L'uomo mangia a sazietà cibi macchiati delle stragi di animali rendendosi molto più feroce delle fiere selvagge. Il sangue e le carni sono cibi per il lupo ed il serpente, non per gli esseri umani. Plutarco 46 circa – 120 d.C
30.Come, un uomo malvagio è più sicuro imputarlo che assolverlo, così, il lusso sarebbe più tollerabile trattenerlo piuttosto che lasciarlo libero, come succede ad un animale indomabile, eccitato proprio dai vincoli, lasciato libero. Catone il censore 234 a.C. – 149 a.C.
31.Tant'è: non esiste pratica, per quanto infame, per quanto atroce, che non s'imponga, se ha la consuetudine dalla sua parte. Quale fu dunque questo misfatto? Ebbene, non ebbero scrupolo di divorare i cadaveri degli animali, di lacerarne a morsi la carne esanime, di berne il sangue, di suggerne gli umori, e di seppellirsi viscere nelle viscere, come dice Ovidio. L'atto apparve sì disumano alle nature più mansuete, ma s'impose grazie al bisogno e alla convenienza.
Erasmo da Rotterdam 1466/1469 – 1536
32.Le sofferenze degli animali ci sembrano dei mali perché, essendo anche noi animali, pensiamo che saremmo molto da compiangere se a noi si facesse altrettanto. Sentiremmo la stessa pietà per una pianta o per una pietra se sapessimo che, quando viene tagliata, essa soffre, ma la compiangeremmo molto meno di un animale, perché la pianta e la pietra ci somigliano meno. Voltaire 1694-1778
33.Si ha pietà di un peccatore, di un malfattore, ma non di un innocente e fedele animale che spesso procura il pane al suo padrone e non riceve che misero foraggio. «Aver pietà»! Non già pietà, ma giustizia si deve all'animale. Arthur Schopenhauer 1778-1860
34.Se un cane ha servito a lungo e fedelmente il suo padrone, ciò costituisce qualcosa di analogo a un'azione meritevole e perciò richiede la nostra lode e, quando non sarà più in grado di renderci i suoi servizi, noi dovremo trattenere la bestia presso di noi fino alla morte. Immanuel Kant 1724-1804
35.Per non distruggerla, l'uomo deve mostrare bontà di cuore già verso gli animali, perché chi usa essere crudele verso di essi è altrettanto insensibile verso gli uomini. Si può conoscere il cuore di un uomo già dal modo in cui egli tratta le bestie. Immanuel Kant 1724-1804
36.Quanto più ci si dedica all'osservazione degli animali e del loro comportamento, tanto più si prova amore per essi, al vedere quante cure essi riservino ai loro piccoli. Si può allora concludere di non essere crudeli neppure verso un lupo.Leibniz, servendosi d'un foglio, riportava sull'albero il piccolo verme, su cui aveva compiuto le sue osservazioni, affinché per sua colpa non gliene venisse alcun danno. Distruggere questa piccola creatura senza ragione non avrebbe potuto non turbare un uomo. Immanuel Kant 1724-1804
37.Un padrone che scacci via il suo asino o il suo cane, perché ormai inservibili, rivela un animo meschino. Immanuel Kant 1724-1804
38.In conclusione, i nostri doveri verso gli animali sono indirettamente doveri verso l'umanità. Immanuel Kant 1724-1804
39.È evidente che la simpatia, ovvero il comunicarsi delle passioni, si riscontra tra gli animali non meno che tra gli uomini. Frequentemente gli animali si comunicano l'un l'altro la paura, la collera, il coraggio (…). Ed è degno di attenzione il fatto che sebbene quasi tutti gli animali adoperino, giocando, la stessa parte del corpo che usano per combattere (…), pur tuttavia essi evitano con la massima attenzione di fare del male ai propri compagni, anche quando non abbiano nulla da temere dal loro rancore; tutto ciò rappresenta una chiara prova della sensibilità che le bestie possiedono per il dolore e il piacere reciproco.
David Hume 1711 – 1776
41.Un uomo fortunato è più raro di un corvo bianco. Giovenale 60 circa – 140 circa
42.Ogni uomo è un lupo nei confronti di un altro uomo. Plauto 255 a.C. – 184 a.C.
45.L'uomo è l'unico animale per il quale la sua stessa esistenza è un problema che deve risolvere. Eric Fromm 1900 – 1980
46.La povertà della gente e le sofferenze degli animali sono terribili. Lev Nikolàevič Tolstòj 1828 – 1910
47.L'uomo che comprende tutta l'importanza morale della pietà, non indietreggerà davanti al timore che le sue manifestazioni possano renderlo ridicolo agli occhi degli altri. Che cosa deve importargli, se mettendo in libertà un topo colto in trappola, invece di ammazzarlo, provoca i motteggi e le disapprovazioni, quando sa che, non solamente ha salvato dalla morte un animale, che teneva quanto lui alla vita, ma ha anche lasciato manifestarsi liberamente il sentimento della compassione, ed ha fatto un passo verso quell'era superiore dell'amore universale, che non conosce limite, che lo affrancherà dalla morte e lo identificherà con le sorgenti della vita. Lev Nikolàevič Tolstòj 1828 – 1910
48.Anche gli animali apprendono molto. Hanno dei sensi e debbono imparare a farne uso; hanno dei bisogni e debbono imparare a soddisfarli; debbono imparare a mangiare, a camminare, a volare.Jean-Jacques Rousseau 1712 – 1778
49.Non esiste in natura un atomo che sia rigorosamente simile ad un altro. E tutto in natura è connesso, senza che sia possibile un vuoto nella catena. Che cosa sono dunque gli individui? Essi non esistono affatto. C'è un solo grande individuo, ed è il tutto. (…) Dall'elefante alla pulce, e dalla pulce alla molecola sensibile e vivente, che costituisce l'origine di ogni cosa, non c'è un punto in tutta la natura che non soffra o non goda. Denis Diderot 1713 – 1784
50.Che cos'è l'animale? È una questione di fronte alla quale si è tanto più imbarazzati quante più nozioni si hanno di filosofia e di storia naturale. Se si esaminano tutte le proprietà conosciute dell'animale, non se ne troverà alcuna che appartenga a tutti gli esseri cui siamo obbligati a dare questa qualifica, o sia assente da quanti non possiamo chiamare con tal nome. Denis Diderot 1713 – 1784
53.Subito dopo il ridicolo di negare una verità evidente, c'è quello di darsi molta pena per difenderla, e nessuna verità appare più evidente di questa: gli animali sono dotati di pensiero e di ragione come gli uomini. Gli argomenti in questo caso sono così ovvi che non sfuggono nemmeno alla persona più stupida e ignorante. David Hume 1711 – 1776
54.I cani avevano le pulci, gli uomini un sacco di guai. Bukowski 1920 – 1994
55.(Preghiera per gli animali) O Signore, accresci in noi la fratellanza con i nostri piccoli fratelli; concedi che essi possano vivere non per noi, ma per se stessi e per Te; facci capire che essi amano, come noi, la dolcezza della vita e ti servono nel loro posto meglio di quanto facciamo noi nel nostro. San Basilio Magno 329 – 378
56.Chi è impegnato in una controversia si preoccupa della verità quanto il cacciatore si preoccupa della lepre. Alexander Pope 1688 – 1744
57.M'accingevo a dare più minuti particolari, quando il padrone m'ingiunse di tacere. "Chiunque conosce" egli disse "l'indole degli yahoo può agevolmente capire che un animale così abietto diventi capace di commettere tutte le orribili azioni da voi menzionate, sol che forza ed accortezza eguaglino la tristizia. Poiché il vostro discorso ha fatto aumentare il mio aborrimento per l'intera razza yahoo, provo, a sentirvi parlare, un turbamento mentale affatto nuovo. Non è escluso che col tempo le mie orecchie si abituino alle parole detestabili che vi escono dalla bocca, e imparino poco per volta ad accoglierle con minore ripugnanza. Odio, sì, gli yahoo di questo paese, ma non li biasimo per i loro abominevoli difetti più di un gnnayh (uccello rapace) per la sua crudeltà, o d'una pietra acuminata per la sua qualità di ferirmi lo zoccolo. Ma quando un essere che si vanta ragionevole può essere capace di tutte le atrocità cui avete accennato, comincio allora a temere che la ragione male adoperata sia qualche cosa di peggio della stessa naturale bestialità. Voglio, dunque, credere che voi siate dotati, non già di ragione, ma d'una facoltà atta ad accrescere i vostri difetti naturali; quale un torbido ruscello che riflette l'immagine d'un corpo deforme, non soltanto ingrandita, ma più stravolta che mai". Jonathan Swift 1667 – 1745
59.Il destino degli animali nel nostro mondo è simboleggiato da un trafiletto pubblicato da un giornale pochi anni fa, in cui si osservava che l'atterraggio degli aeroplani in Africa era spesso ostacolato da branchi di elefanti e di altri animali: qui gli animali sono dunque considerati semplicemente come disturbatori del traffico. Questa mentalità che concepisce l'uomo come unico e assoluto padrone del mondo si può far risalire fino ai primi capitoli del Genesi. (...) Il nazismo, è vero, menava gran vanto della protezione ch'esso offriva agli animali, ma al solo fine di umiliare più profondamente quelle «razze inferiori» che i nazisti trattavano come semplice natura. Max Horkheimer 1895-1973
60.L'insetticida, che sin dall'inizio tende implicitamente al campo di sterminio, diventa il prodotto finale del dominio dell'uomo sulla natura, dominio che liquida se stesso. Theodor Ludwig Wiesengrund Adorno 1903-1969
61.Le atrocità sollevano un'indignazione minore, quanto più le vittime sono dissimili dai normali lettori, quanto più sono "more", "sudice", dago. Questo fatto illumina le atrocità non meno che le reazioni degli spettatori. Forse lo schema sociale della percezione presso gli antisemiti è fatto in modo che essi non vedono gli ebrei come uomini. L'affermazione ricorrente che i selvaggi, i negri, i giapponesi, somigliano ad animali, o a scimmie, contiene già la chiave del pogrom. Della cui possibilità si decide nell'istante in cui l'occhio di un animale ferito a morte colpisce l'uomo. L'ostinazione con cui egli devia da sé quello sguardo – "non è che un animale" – si ripete incessantemente nelle crudeltà commesse sugli uomini, in cui gli esecutori devono sempre di nuovo confermare a se stessi il "non è che un animale", a cui non riuscivano a credere neppure nel caso dell'animale. Nella società repressiva il concetto stesso dell'uomo è la parodia dell'uguaglianza di tutto ciò che è fatto ad immagine di Dio. Fa parte del meccanismo della "proiezione morbosa" che i detentori del potere avvertano come uomo solo la propria immagine, anziché riflettere l'umano proprio come il diverso. L'assassinio è quindi il tentativo di raddrizzare la follia di questa falsa percezione con una follia ancora maggiore: ciò che non è stato visto come uomo, eppure lo è, viene trasformato in cosa, perché non possa confutare, con un movimento, lo sguardo del pazzo.
Theodor Ludwig Wiesengrund Adorno 1903-1969
62.Da quando si è messo in piedi sugli arti posteriori, l'uomo non sa più riacquistare l'equilibrio. Stanisław Jerzy Lec 1909 – 1966
65.In capo a tutti c'è Dio, padrone del cielo. Questo ognuno lo sa. Poi viene il principe Torlonia, padrone della terra. Poi vengono le guardie del principe. Poi vengono i cani delle guardie del principe. Poi, nulla. Poi, ancora nulla. Poi, ancora nulla. Poi vengono i cafoni. E si può dire ch'è finito. Ignazio Silone 1900 – 1978
66.Non c'è reazionario più implacabile dell'innovatore fallito, non c'è nemico degli elefanti selvatici più crudele dell'elefante addomesticato. Bertolt Brecht 1898 – 1956
68.Ogni animale ha il suo intelletto evidentemente solo allo scopo di trovare e procacciarsi il cibo, e secondo ciò è anche determinata la misura del suo intelletto. Non altrimenti stanno le cose per l'uomo; solo che la maggiore difficoltà della sua conservazione e l'infinita moltiplicabilità dei suoi bisogni ha reso necessaria una misura maggiore di intelletto. Soltanto quando questa misura viene superata, per una anormalità, si ha un'eccedenza assolutamente esente dal servizio della volontà, che, se è considerevole, si chiama genio. Per questa ragione soltanto un tale intelletto diventa dapprima oggettivo; ma può avvenire che, a un certo grado, diventi anche metafisico, o per lo meno aspiri a esserlo. Infatti, proprio in conseguenza della sua oggettività, la natura stessa, la totalità delle cose, diventa il suo oggetto e il suo problema. Soltanto in lui, cioè, la natura comincia a percepirsi proprio come qualcosa che è, e pur tuttavia potrebbe anche essere diversamente; mentre, nell'intelletto comune, normale, la natura non si percepisce chiaramente – come il mugnaio non ode il rumore della macina, o il profumiere non sente il profumo del suo negozio. Sembra per lui una cosa pacifica: ne è prigioniero. Solo in certi momenti più chiari la percepisce, e quasi se ne spaventa: ma si rassegna ben presto. È facile vedere che cosa questi cervelli normali possono dare in filosofia, anche quando si riuniscono in grandi masse. Se invece l'intelletto fosse metafisico per origine e destinazione, essi potrebbero, specialmente unendo le loro forze, promuovere la filosofia come ogni altra scienza.
Schopenhauer 1778-1860
69.Si ha pietà di un peccatore, di un malfattore, ma non di un innocente e fedele animale che spesso procura il pane al suo padrone e non riceve che misero foraggio. «Aver pietà»! Non già pietà, ma giustizia si deve all'animale. Schopenhauer 1778-1860
71.Il diritto che ha l'uomo di disporre della vita e delle forze degli animali ha il suo proprio fondamento sul fatto che a mano a mano che la coscienza si accresce in chiarezza, si accresce in proporzione anche il dolore (...) In base a tutto ciò si determina in pari tempo il grado in cui l'uomo può senza ingiustizia usufruire delle forze animali; questo limite viene troppo spesso infranto, specialmente riguardo alle bestie da soma e ai cani da caccia; quindi, a reprimer tale abuso, si sono istituite apposite società protettrici degli animali. A parer mio, il diritto dell'uomo non è neppure tale da autorizzare le vivisezioni in genere; tanto meno, se si tratti di animali superiori. Schopenhauer 1778-1860
72.Rispetto a tutte le altre una sola cosa preferiscono i migliori: la gloria eterna rispetto alle cose caduche; i più invece pensano solo a saziarsi come bestie. Eraclito 535 a.C. – 475 a.C.
73.I porci godono della melma più che dell'acqua pura. Eraclito 535 a.C. – 475 a.C.
74.Ogni essere che cammina al pascolo è condotto dalla frusta. Eraclito 535 a.C. – 475 a.C.
75.Gli asini preferirebbero la paglia all'oro. Eraclito 535 a.C. – 475 a.C.
77.Gli uomini con i quali viviamo o che incrociamo in ogni momento, gli animali che ci aiutano nel lavoro, il terreno che coltiviamo, i prodotti della natura che trasformiamo, gli attrezzi di cui ci serviamo, tutto racchiude un'essenza spirituale segreta che ha bisogno di noi per raggiungere la sua forma perfetta, il suo compimento. Martin Buber 1878 – 1965
78.A uno principe è necessario sapere bene usare la bestia e l'uomo. Machiavelli 1469 – 1527
79.Sendo adunque uno principe necessitato sapere bene usare la bestia, debbe di quelle pigliare la golpe [volpe] e il lione, perché il lione non si difende da' lacci, la golpe non si difende da' lupi. Bisogna adunque essere golpe a conoscere e lacci e lione a sbigottire e lupi. Machiavelli 1469 – 1527
80.Per cui è chiaro che non è per un vero ragionamento, ma per una folle superbia e ostinazione che noi ci mettiamo al di sopra degli altri animali e ci isoliamo dalla loro condizione e compagnia.
Michel de Montaigne 1533 – 1592
81.Le bestie hanno ragione a considerare noi bestie, come noi le consideriamo. Michel de Montaigne 1533 – 1592
82.Io non esito a confessare la tenerezza della mia natura, così puerile che non so rifiutare al mio cane le feste che mi fa fuor di luogo o che mi richiede. Michel de Montaigne 1533 – 1592
83.Proverbio cinese: "Quando un solo cane si mette ad abbaiare a un'ombra, diecimila cani ne fanno una realtà". Da mettere in epigrafe a ogni commento sulle ideologie. Cioran 1911 – 1995
84.Tu vedi i combattimenti delle fiere fra di loro e con gli uomini, come sieno senz' inganno e senz'arte, e come si difendano e facciano vendetta con palese e nudo ardire e con verace forza, e come non per comandamento di legge, né per temenza di pena da darsi a chi abbandona il campo, ma per natura fuggano l'esser vinti, e soffriscano gli ultimi mali per mantenersi invitti. (...) E quant' a quelle fiere che con lacci ed inganni furon prese dagli uomini, allorché sono in matura età e perfetta, tutte sdegnano il cibo e soffrono la sete, conducendosi a tale stremità, che ben mostrano d'amar meglio la morte che la servitù. (...) Onde è manifesto che gli animali sono ben disposti per natura all'ardire e al valore..Plutarco 46 circa – 120
85.Si è chiamato l'uomo, come in effetti è, un parto prematuro. Egli viene al mondo più indifeso e incompiuto di qualsiasi altro animale, ha bisogno di un tempo molto più lungo per giungere alla maturità ed è per giunta minacciato anche da se stesso. Barcolla e commette errori che un animale giovane, nel suo habitat naturale, non commette mai (…) Ma all'animale in fase di crescita viene anche molto presto imposto un arresto (…) Gli animali ripetono necessariamente lo sperimentato modello di fabbricazione del loro corpo e della loro vita, per questo essi sono così caratterizzati, ma anche così vincolati nel loro essere. Gli uomini possono essere vincolati solo approssimativamente a questi elementi di fissità (…) È una gran cosa che noi uomini si sia nati incompiuti non solo come bambini ma anche come specie. Ernst Bloch 1885 − 1977
86.Non prendo mai una bestia viva a cui non ridia la libertà. Pitagora le comprava dai pescatori e dai cacciatori per fare altrettanto (...). Le nature sanguinarie nei riguardi delle bestie rivelano una naturale inclinazione alla crudeltà. Michel de Montaigne 1533 – 1592
88.Bisogna che osserviamo la parità che c'è fra noi [e le bestie]. Noi comprendiamo approssimativamente il loro sentimento, così le bestie il nostro, pressappoco nella stessa misura. Esse ci lusingano, ci minacciano e ci cercano; e noi loro.
Michel de Montaigne 1533 – 1592
89.Del resto, vediamo in modo evidente che c'è fra loro una piena e totale comunicazione, e che esse si capiscono fra loro, non solo quelle della stessa specie, ma anche quelle di specie diverse. Michel de Montaigne 1533 – 1592
90.Aristotele sostiene che gli usignoli insegnano ai loro piccoli a cantare, e vi impiegano tempo e cura, per cui avviene che quelli che noi alleviamo in gabbia, che non hanno avuto modo di andare alla scuola dei loro genitori, perdono molto della grazia del....................................Michel de Montaigne 1533 – 1592
91.Tutto quello che ci sembra strano, lo condanniamo, e così tutto quello che non comprendiamo: come ci accade nel giudizio che diamo delle bestie. Esse hanno parecchie qualità che si avvicinano alle nostre; da queste, per confronto, noi possiamo trarre qual........................Michel de Montaigne 1533 – 1592
92.Possiamo anche dire che gli elefanti hanno qualche cognizione di religione, poiché dopo molte abluzioni e purificazioni li vediamo, levando la proboscide come fosse un braccio, e tenendo gli occhi fissi verso il sol levante, rimanere a lungo in meditazion..........................Michel de Montaigne 1533 – 1592
93. Si dice che la balena non avanzi mai senza avere davanti a sé un pesciolino simile al ghiozzo di mare, che per questo si chiama la guida; la balena lo segue, lasciandosi condurre e girare facilmente come il timone fa girare la nave; e, in ricompensa, mentre ogni altra cosa, sia bestia o vascello, che entra nell'orribile caos della bocca di quel mostro è immediatamente perduta e inghiottita, questo pesciolino vi si ritira in piena sicurezza e vi dorme, e durante il suo sonno la balena non si muove; ma appena quello esce, essa si mette a seguirlo senza sosta; e se, per caso, se ne discosta, va errando qua e là, e spesso urtando contro gli scogli, come un bastimento senza timone; e questo Plutarco assicura di aver visto nell'isola di Anticira. Michel de Montaigne 1533 – 1592
94.Per cui è chiaro che non è per un vero ragionamento, ma per una folle superbia e ostinazione che noi ci mettiamo al di sopra degli altri animali e ci isoliamo dalla loro condizione e compagnia. Michel de Montaigne 1533 – 1592
95.Perché, ti domando, alimenti ed eserciti le forze fisiche? La natura le ha concesse in misura maggiore agli animali domestici e alle fiere. Perché curi tanto il tuo aspetto esteriore? Per quanto tu ti dia da fare, sarai vinto in bellezza dai muti animali. Seneca 4 a.C. – 65
95.Il mio amore per la cura naturale e i sistemi indigeni non mi rende cieco ai progressi compiuti dalla medicina occidentale, malgrado l'abbia stigmatizzata come magia nera. Ho usato quella dura espressione ― e non la ritiro ― perché essa ha contemplato la vivisezione e tutto l'orrore connesso, perché non si ferma davanti a nessuna pratica, per quanto maligna possa essere, pur di prolungare la vita del corpo e perché ignora l'anima immortale che risiede nel corpo. Gandhi 1869 – 1948
96.L'onestà è incompatibile con l'accumulo di una grossa fortuna: «In verità, in verità, è più facile per un cammello passare per la cruna di un ago che per un uomo ricco entrare nel regno di Dio» . Gandhi 1869 – 1948
97.Il dovere di non uccidere animali, e quindi di proteggerli, deve essere accettato come fatto incontestabile. Va perciò ascritto a maggior merito dell'Induismo l'aver prescritto la protezione della vacca come dovere. Mentre è un difetto dell'Induismo la mancata estensione della protezione ad altri animali. La vacca non è che un simbolo, e la protezione della vacca è il minimo che ci si possa attendere da un Indù. (...). La filosofia della protezione della vacca perciò, a mio avviso, è sublime. Pone immediatamente gli animali allo stesso livello dell'uomo per quel che riguarda il diritto alla vita. Gandhi 1869 – 1948
98.Forse che l'uomo abbandonato e respinto non trova nella fedeltà dell'animale, e in questa soltanto, un compenso per l'ingratitudine, la doppiezza e la perfidia del suo prossimo? L'animale non esercita forse sul cuore infranto dell'uomo una salutare influenza conciliatrice? Non c'è forse alla base del culto degli animali anche un senso buono e ragionevole? E non è possibile che ci sembri ridicolo solo perché noi siamo caduti in una idolatria di altro genere?
Feuerbach 1804 – 1872
99.Non è l'animale che, nella favola, parla al cuore del fanciullo? E forse che una volta non fu un asino ad aprire gli occhi ad un ostinato profeta? Feuerbach 1804 – 1872
100.Lo sceneggiatore è un tale che attacca il padrone dove vuole l'asino. Flaiano 1910-1972
101.Il caso ha una grande parte in tutte queste cose, e un secondo caso, quello della nostra morte, spesso non ci permette d'attendere a lungo i favori del primo. Mi sembra molto ragionevole la credenza celtica secondo cui le anime di quelli che abbiamo perduto sono prigioniere entro qualche essere inferiore, una bestia, un vegetale, una cosa inanimata, perdute di fatto per noi fino al giorno, che per molti non giunge mai, che ci troviamo a passare accanto all'albero, che veniamo in possesso dell'oggetto che le tiene prigioniere. Esse trasaliscono allora, ci chiamano e non appena le abbiamo riconosciute, l'incanto è rotto. Liberate da noi, hanno vinto la morte e ritornano a vivere con noi. Così è per il nostro passato. È inutile cercare di rievocarlo, tutti gli sforzi della nostra intelligenza sono vani. Esso si nasconde fuori del suo campo e del suo raggio d'azione in qualche oggetto materiale che noi non supponiamo. Quest'oggetto, vuole il caso che lo incontriamo prima di morire, o che non lo incontriamo mai. Proust 1871 – 1922
xx.Smettetela, uomini, di profanare i vostri corpi con cibi empi! Ci sono le messi, ci sono alberi stracarichi di frutti, ci sono turgidi grappoli d'uva sulle viti! Ci sono erbe dolci e tenere (...). La terra nella sua generosità vi propone in abbondanza blandi cibi e vi offre banchetti senza stragi e sangue (...). Che enorme delitto è ingurgitare viscere altrui nelle proprie, far ingrassare il proprio corpo ingordo a spese di altri corpi, e vivere, noi animali, della morte di altri animali! Ti par possibile che tra tanto ben di dio che produce la terra, ottima tra le madri, a te non piaccia masticare altro coi tuoi denti crudeli che carne ferita, riportando in voga le abitudini dei Ciclopi? Ovidio 43 a.C. – 18 d.C.
xx.Gli uomini più profondi hanno sempre provato compassione per gli animali (...). È certo una pena ben grave vivere così, come una bestia, tra fame e cupidigia, e senza giungere mai ad alcuna consapevolezza di questa vita; né si potrebbe pensare sorte più dura di quella della bestia da preda che è spinta nel deserto da un tormento che la rode al massimo; di rado è appagata, ma se lo è, lo è solo nel momento in cui l'appagamento diventa pena, cioè nella lotta dilaniante con altri animali o per l'avidità e la sazietà più disgustose. Essere così ciecamente e stoltamente attaccati alla vita, senza alcuna prospettiva di un premio superiore, ben lontani dal sapere che così si è puniti e perché, bensì anelare a questa pena, come a una felicità con la stoltezza di una orribile brama – questo significa essere una bestia (...). Finché si aspira alla vita come a una felicità, non si è ancora sollevato lo sguardo al di sopra dell'orizzonte della bestia, si vuole soltanto con maggiore consapevolezza ciò che la bestia cerca spinta da cieco istinto. Ma così succede a noi tutti per la maggior parte della vita: in genere non usciamo dalla bestialità, noi stessi siamo le bestie che sembrano soffrire senza senso. Friedrich Nietzsche 1844 – 1900
xx.Io sento ronzare continuamente al mio orecchio: «L'uomo è un animale ragionevole». Chi vi ha dato questa definizione? I lupi, forse, le scimmie, i leoni? O siete stati voi stessi a darvela? È già divertente che voi diate agli animali, vostri confratelli, ciò che c'è di peggio, per prendere per voi ciò che c'è di meglio. Lasciate un po' che si definiscano da sé e vedrete come si sfogheranno e come si tratteranno. Jean de La Bruyère 1645 – 1696
xx.Le sofferenze degli animali ci sembrano dei mali perché, essendo anche noi animali, pensiamo che saremmo molto da compiangere se a noi si facesse altrettanto. Sentiremmo la stessa pietà per una pianta o per una pietra se sapessimo che, quando viene tagliata, essa soffre, ma la compiangeremmo molto meno di un animale, perché la pianta e la pietra ci somigliano meno. Voltaire 1694-1778
xx.L'animale ha ricevuto le facoltà del sentimento, della memoria, e di un certo numero di idee. Chi gliele ha date? Colui che ha fatto crescere l'erba dei campi e gravitare la terra intorno al sole. Voltaire 1694-1778
xx.I barbari uomini prendono questo cane che suol vincerli così facilmente nell'amicizia: lo inchiodano su una tavola, e lo sezionano vivo per mostrarti le vene meseraiche. Tu scopri in lui gli stessi organi di sentimento che sono in te. Rispondimi, o meccanicista, la natura ha dunque combinato in lui tutte le molle del sentimento affinché egli non senta? Il cane ha dei nervi per essere impassibile? Non fare più di queste balorde supposizioni. Voltaire 1694-1778
xx.Che vergogna, che miseria, aver detto che le bestie sono macchine prive di conoscenza e sentimento, che fanno sempre tutto ciò che fanno nella stessa maniera, che non imparano niente, non si perfezionano, ecc. ecc.! Voltaire 1694-1778
xx.Chiedete al rospo che cosa sia la bellezza e vi risponderà che è la femmina del rospo. Voltaire 1694-1778
xx.Del resto, noi cessiamo presto di commuoverci per la morte spaventosa degli animali riservati alla nostra tavola. I bambini, che piangono la morte del primo pollo che vedono sgozzare, la seconda volta ridono. Infine, è fin troppo certo che quella spaventosa carneficina messa senza posa in mostra nelle nostre beccherie e nelle nostre cucine non ci sembra un male: anzi, consideriamo quell'orrore, spesso pestilenziale, come una benedizione del Signore; e possediamo ancor oggi preghiere in cui lo si ringrazia di quegli assassinii. Eppure, c'è forse qualcosa di più abominevole del nutrirsi continuamente di cadaveri? Voltaire 1694-1778
xx.Bisogna risalire fino al buon Porfirio, ai compassionevoli pitagorici, per trovare qualcuno che abbia cercato di farci vergognare della nostra cruenta ghiottoneria; oppure bisogna recarsi tra i brahamani. Infatti i nostri monaci, costretti dal capriccio dei fondatori dei loro ordini, a rinunziare alla carne, sono assassini di sogliole e di rombi, quando non lo sono di pernici e di quaglie. E né tra i monaci né nel concilio di Trento né nelle nostre assemblee del clero né nelle nostre accademie si è mai pensato di chiamare un male quella carneficina universale. Nei concili non vi si è pensato più che nelle taverne. Voltaire 1694-1778
xx.Maiali, mucche, galline e persone si contendono i cereali. Margaret Mead 1901 – 1978
xx.Siamo come agnelli che giocano sul prato mentre il macellaio sta già adocchiando questo o quello. Quando le cose ci vanno bene, non sappiamo quale sventura il destino ci stia apparecchiando proprio ora- malattia, persecuzione, miseria, mutilazione, cecità, follia, morte, e via dicendo. Arthur Schopenhauer 1778-1860
x.Ci si figuri un gran numero di uomini in catene, tutti condannati a morte, alcuni dei quali siano sgozzati ogni giorno sotto gli occhi degli altri, dimodoché i superstiti vedano la propria sorte in quella dei loro simili e aspettino il loro turno, guardandosi l’un l’altro con dolore e senza speranza. Tale l’immagine della condizione degli uomini. Blaise Pascal 1623 – 1662
102.Alcuni porcospini, in una fredda giornata d'inverno, si strinsero vicini, vicini, per proteggersi, col calore reciproco, dal rimanere assiderati. Ben presto, però, sentirono le spine reciproche; il dolore li costrinse ad allontanarsi di nuovo l'uno dall'altro. Quando poi il bisogno di riscaldarsi li portò nuovamente a stare insieme, si ripeté quell'altro malanno; di modo che venivano sballottati avanti e indietro fra due mali. finché non ebbero trovato una moderata distanza reciproca, che rappresentava per loro la migliore posizione.
Così il bisogno di società, che scaturisce dal vuoto e dalla monotonia della propria interiorità, spinge gli uomini l'uno verso l'altro; le loro molteplici repellenti qualità e i loro difetti insopportabili, però, li respingono di nuovo l'uno lontano dall'altro. La distanza media, che essi riescono finalmente a trovare e grazie alla quale è possibile una coesistenza, si trova nella cortesia e nelle buone maniere.
Schopenhauer
104.Quando studiavo a Gottingen il professor Blumenbach ci parlò molto seriamente, nel corso di fisiologia, degli orrori delle vivisezioni e ci fece notare come esse fossero una cosa crudele e orribile... Invece oggi ogni medicastro si crede autorizzato a effettuare nella sua stanza delle torture gli atti più crudeli nei confronti delle bestie (...). Nessuno è autorizzato a effettuare vivisezioni. Schopenhauer 1778-1860.
116.Non mi deve interessare se la vivisezione produca o meno risultati giovevoli all'umanità. Anche se fossero utili, non sarei meno ostile alla vivisezione, poiché la mia ostilità si fonda sulle sofferenze che infligge ad esseri non consenzienti. È questione di sentimenti, così profondamente radicati in me che, certo, neppure per un vivisettore vivisezionato potrei provare la benché minima soddisfazione, per quanto la legge del taglione se la sarebbe meritata. Mark Twain 1835 – 1910
108.Venga dunque alla sbarra Aristotele, il peggiore dei Sofisti, stordito da un'inutile sottigliezza, spregevole ludibrio delle parole. Ha osato persino, se la mente umana si fermasse per caso e quasi spinta da un buon vento sulla spiaggia di qualche verità, stringerle attorno durissimi ceppi, e mettere insieme una specie di arte fatta di pazzia per asservirci alle parole. Nel suo seno si sono generati e di lui si sono nutriti quegli astutissimi spacciatori di nuvole [i peripatetici] i quali, tenendosi ben lontani dalla luce della storia e delle singole cose e senza curarsi di intraprendere la descrizione del mondo, ci hanno propinato le innumerevoli sciocchezze delle Scuole, ricavandole con l'irrequieto agitarsi della loro mente dalla duttile materia dei precetti e delle affermazioni di Aristotele. Ma il loro dittatore è da riprovare più di loro, perché, pur essendosi rivolto alle libere ricerche della storia, ha conservato intatti gli idoli più oscuri di qualche caverna sotterranea, e ha costruito sopra la sua storia delle cose particolari una specie di tela di ragno, che vuol far apparire come la trama delle cause, mentre è affatto priva di forza e di pregio. Francis Bacon 1561 – 1626
109.Subito dopo il ridicolo di negare una verità evidente, c'è quello di darsi molta pena per difenderla, e nessuna verità appare più evidente di questa: gli animali sono dotati di pensiero e di ragione come gli uomini. Gli argomenti in questo caso sono così ovvi che non sfuggono nemmeno alla persona più stupida e ignorante. Friedrich Hegel
110.L'uomo è l'unico animale per il quale la sua stessa esistenza è un problema che deve risolvere. Fromm 1900 – 1980
111.Non usare arco e freccia per uccidere una zanzara. Confucio 551 a.C. – 479 a.C.
113.Bisogna risalire fino al buon Porfirio, ai compassionevoli pitagorici, per trovare qualcuno che abbia cercato di farci vergognare della nostra cruenta ghiottoneria; oppure bisogna recarsi tra i brahamani. Infatti i nostri monaci, costretti dal capriccio dei fondatori dei loro ordini, a rinunziare alla carne, sono assassini di sogliole e di rombi, quando non lo sono di pernici e di quaglie. E né tra i monaci né nel concilio di Trento né nelle nostre assemblee del clero né nelle nostre accademie si è mai pensato di chiamare un male quella carneficina universale. Nei concili non vi si è pensato più che nelle taverne. Voltaire 1694-1778
114.Chi sei? Da dove vieni? Che fai? Che diverrai? Sono domande che si devono porre a tutte le creature dell'universo, a cui però nessuna risponde. Voltaire 1694-1778
115.Nei tempi antichi è stato scritto che è dolce e opportuno morire per la propria patria. Ma nella guerra moderna non c'è niente di dolce e opportuno nella morte. Si muore come cani senza un valido motivo. Ernest Hemingway 1899-1961
116.Non mi deve interessare se la vivisezione produca o meno risultati giovevoli all'umanità. Anche se fossero utili, non sarei meno ostile alla vivisezione, poiché la mia ostilità si fonda sulle sofferenze che infligge ad esseri non consenzienti. È questione di sentimenti, così profondamente radicati in me che, certo, neppure per un vivisettore vivisezionato potrei provare la benché minima soddisfazione, per quanto la legge del taglione se la sarebbe meritata. Mark Twain 1835 – 1910
117. Non mi interessa sapere se la vivisezione produce risultati che sono redditizi per la razza umana o no.(...) Il dolore che si infligge agli animali non consenzienti è la base della mia ostilità verso di essa, ed è per me una sufficiente giustificazione di inimicizia, senza guardare oltre.
Mark Twain 1835 – 1910
118.Se raccogliete un cane affamato e lo rifocillate, non vi morderà. Questa è la principale differenza tra il cane e l'uomo.
Mark Twain 1835 – 1910