GUERRA
x.La pace non è assenza di guerra: è una virtù, uno stato d’animo, una disposizione alla benevolenza, alla fiducia, alla giustizia. Benedetto Spinoza 1632-1677
x.Una delle più orribili caratteristiche della guerra è che la propaganda bellica, tutte le vociferazioni, le menzogne, l' odio provengono inevitabilmente da coloro che non combattono. George Orwell 1903 -1950
54.La guerra non stabilisce chi ha ragione, ma solo chi sopravvive. Bertrand Russell 1872-1970
73.Solo i morti hanno visto la fine della guerra. George Santayana,1863 – 1952
66.La vittoria appartiene, come dicono i Giapponesi, a chi resiste un quarto d'ora di più. Marcel Proust 1871 – 1922
x.la guerra non è la sola cosa che conti nella vita; c'è di rado, e ogni uomo di buona volontà e di buon senso vorrebbe che fosse ancor meno frequente. Samuel Johnson 1709-1784
x.Scoprire il sistema per giungere all’abolizione della guerra è una necessità vitale della nostra civiltà; ma nessun sistema ha alcuna probabilità di successo, fintanto che gli uomini sono così infelici da considerare lo sterminio reciproco meno orrendo della continua rassegnazione alla luce del giorno. Bertrand Russell 1872 – 1970
33.Quando scoppia una guerra, la gente dice: "Non durerà, è cosa troppo stupida". E non vi è dubbio che una guerra sia davvero troppo stupida, ma questo non le impedisce di durare. Albert Camus 1913 – 1960
3.La guerra in un primo momento è la speranza che a uno possa andar meglio, poi l'attesa che all'altro vada peggio, quindi la soddisfazione perché l'altro non sta per niente meglio e infine la sorpresa perché a tutti e due va peggio. Karl Kraus 1874 – 1936
x. La guerra moderna, fortemente tecnologica, mira ad eliminare il contatto umano: sganciare bombe da un’altezza di 15.000 metri permette di non sentire quello che si fa. La gestione economica moderna è simile: dalla lussuosa suite di un albergo si possono imporre con assoluta imperturbabilità politiche che distruggeranno la vita di molte persone, ma la cosa lascia tutti piuttosto indifferenti, perché nessuno le conosce. Joseph Eugene Stiglitz 1943
x.La guerra non è forse altro che la rivincita delle bestie che noi abbiamo ucciso. Jules Renard 1864 – 1910
x.Finché gli uomini tormenteranno, tortureranno e uccideranno gli animali, avremo la guerra. Come possiamo aspettarci delle condizioni ideali sulla terra quando siamo i becchini viventi di animali uccisi?
George Bernard Shaw 1856-1950
x.La guerra è una cosa troppo seria per lasciarla in mano ai militari. Georges Clemenceau 1841 – 1929
x.Pace (s.f.): Nel diritto internazionale, si definisce così un periodo di inganni reciproci compreso fra due fasi di combattimento aperto. Ambrose Bierce 1842 – 1914
x.La guerra non è che commercio. Evelyn Waugh 1903 – 1966
x.Da una parte, la guerra è soltanto il prolungamento di quell'altra guerra che si chiama concorrenza e che fa della produzione stessa una semplice forma di lotta per la supremazia; dall'altra, tutta la vita economica contemporanea è orientata verso una guerra futura. Simone Weil 1909 − 1943
x.Non si fanno le guerre per il beneficio dell'umanità, ma per interessi nazionali. Henry Kissinger 1923 – vivente
x.I capitalisti, quando non sanno cosa fare col loro denaro, convincono i contadini di diversi paesi che ciò che occorre loro sono fucili per spararsi gli uni con gli altri. I contadini perciò comprano i fucili, prodotti dalle fabbriche dalle quali i capitalisti traggono i loro dividendi e gli uomini di scienza il loro divertimento e la loro reputazione.
I contadini cominciano a spararsi a vicenda, in buon numero, finché non sono stanchi, e si bruciano gli uni gli altri le case. Dopodiché mettono giù i fucili e li conservano in torri, arsenali ecc., composti in trofei ornamentali (i vincitori portano anche qualche bandiera sbrindellata nelle chiese). Allora i capitalisti li tassano entrambi, vincitori e vinti, perché paghino annualmente gli interessi sul denaro anticipato per i fucili e la polvere da sparo.
Questo è ciò che i capitalisti chiamano "sapere cosa fare col proprio denaro", e ciò che tutti gli uomini del commercio chiamano l'economia politica "pratica", che è cosa ben diversa da quella "sentimentale". John Ruskin 1819 – 1900
x.La guerra è l'impiego illimitato della forza bruta. Carl von Clausewitz 1780 – 1831
46.Che cos'è la guerra? un omicidio collettivo, di gruppo, una forma di brigantaggio tanto più infame quanto più estesa. Erasmo da Rotterdam
55.La guerra è un rozzo e violento mestiere. Friedrich Schiller 1759 – 1805
x.Se la gandhiana strategia della resistenza non violenta, così potente ed efficace, si fosse scontrata con un diverso avversario – la Russia di Stalin, la Germania di Hitler, oppure il Giappone di prima della guerra, anziché l'Inghilterra – il risultato non sarebbe stato la decolonizzazione, ma il massacro e la sottomissione. Hannah Arendt 1906 – 1975
1. La guerra per me, significava proiettili rombanti e schegge d'acciaio; soprattutto significava fango, pidocchi, fame e freddo. George Orwell 1903 – 1950
62.La guerra è tradimento e odio, pasticci di generali incompetenti, tortura, assassinio, disgusto, stanchezza, finché poi è finita e nulla è mutato, se non che c'è una nuova stanchezza, un nuovo odio. John Steinbeck 1902 – 1968
74.Nei tempi antichi è stato scritto che è dolce e opportuno morire per la propria patria. Ma nella guerra moderna non c'è niente di dolce e opportuno nella morte. Si muore come cani senza un valido motivo. Ernest Hemingway 1899-1961
x."Dulce et decorum est pro patria mori" : è dolce e dignitoso morire per la patria. Quinto Orazio Flacco 65 a.C. – 8 a.C.
9.Chi fugge dalla battaglia può combattere un'altra volta. Demostene 384 a.C. – 322 a.C.
11.Il disordine ha già salvato la vita a migliaia di individui. In guerra basta spesso la più piccola deviazione da un ordine per portare in salvo la pelle. Bertolt Brecht 1898 – 1956
x.Fintanto che l'umanità continuerà ad essere prodiga di elogi più coi suoi distruttori che coi suoi benefattori, la brama di gloria militare sarà sempre il vizio delle personalità più insigni. Edward Gibbon 1737 – 1794
x.Di tutte le passioni e di tutti i nostri appetiti, l'amore del potere è quello di natura più imperiosa ed egoistica, poiché l'orgoglio di un solo uomo esige la sottomissione della moltitudine. Gibbon 1737 – 1794
2.Come viene governato il mondo e com'è che viene condotto in guerra? Dei diplomatici ingannano dei giornalisti e ci credono quando poi leggono il giornale. Karl Kraus 1874 – 1936
x.Le lotte fra individui, come fra governi e nazioni, derivano invariabilmente da incomprensioni, intese nel senso più ampio del termine. Le incomprensioni sono sempre causate dall'incapacità di comprendere il punto di vista altrui. Nikola Tesla 1856 – 1943
x.La guerra non potrà essere evitata fino a quando non sarà rimossa la causa fisica del suo continuo ripetersi, rappresentata in ultima analisi dalla sconfinata estensione del pianeta su cui viviamo.
Solo attraverso l'eliminazione delle distanze in tutti i loro aspetti, cioè nella trasmissione di informazioni, nel trasporto di passeggeri, nell'alimentazione e nella libera trasmissione di energia, le condizioni per una migliore convivenza saranno apportate entro breve tempo, assicurando così stabili rapporti d'amicizia.
Quello che vogliamo più di ogni altra cosa sono relazioni più strette e una migliore comprensione tra le persone e le comunità in ogni luogo della Terra, oltre all'eliminazione di quella devozione fanatica che esalta ideali di supremazia e onore nazionale sempre pronti a far precipitare il mondo nella barbarie primordiale e nel conflitto. Nikola Tesla 1856 – 1943
4.Questa cosa ingiustissima segue in ogni guerra, che tutti si arrogano il merito dei prosperi successi, e gli avversi ad un solo sono rimproverati. Tacito 55 – 120
5.Predatori del mondo intero, adesso che mancano terre alla vostra sete di totale devastazione andate a frugare anche il mare. Avidi se il nemico è ricco e arroganti se è povero. Gente che né l'oriente né l'occidente possono saziare. Solo voi bramate possedere con pari smania ricchezza e miseria. Rubano, massacrano, rapinano, e con falso nome lo chiamano impero. Rubano, massacrano, rapinano, e con falso nome lo chiamano nuovo ordine. Tacito 55 – 120
6.Laddove fanno il deserto, lo chiamano pace. Tacito 55 – 120
x.La guerra distrugge tutto quello che Dio può dare: la religione, lo stato, il matrimonio, la proprietà, la reputazione, la scienza, ecc. Martin Lutero 1483 – 1546
27. Cosa ha prodotto dunque il sangue di tanti milioni di uomini, il saccheggio di tante città? Nulla di grande, nulla di considerevole (...) quasi tutta la Storia non è che una lunga sequenza di inutili atrocità . Voltaire 1694-1778
28.Ci sono dei crimini che diventano innocenti e persino gloriosi per il loro splendore, il loro numero e la loro grandezza spropositata: perciò i furti pubblici sono astuzie e l'iniquo appropriarsi di province si chiama conquista. La Rochefoucauld 1613-1680
x.Saccheggiare (v.tr.): Impossessarsi di proprietà altrui senza le abituali reticenze tipiche del furto più tradizionalmente praticato. Ambrose Bierce 1842 – 1914
x.Il prezzo della pace non è mai troppo alto: essa infatti porta grande utile a chi l'acquista. Martin Lutero 1483 – 1546
x.Per la concordia le cose piccole sempre crescono, e per la discordia le grandissime si distruggono. Niccolò Tommaseo 1802 – 1874
7.Affronto una storia densa di vicende, terribile per battaglie, torbida di sedizioni, tragica anche nella pace. Quattro principi spenti col ferro, tre guerre civili, molte esterne. Tacito 55 – 120
8.Le leggi tacciono in tempo di guerra. Cicerone 106 a.C. – 43 a.C
10.Non capisco per quali ragioni è origine di tanta gloria il fatto di aver sottoposto al bombardamento una città assediata e non quello d'aver dato la morte a qualcuno con dei colpi d'ascia...Fëdor Dostoevskij 1821 – 1881
12.«Gli eserciti permanenti (miles perpetuus) devono col tempo scomparire interamente». Kant 1724-1804
13.Essi infatti minacciano incessantemente gli altri Stati con la guerra, dovendo sempre mostrarsi armati a tale scopo, ed eccitano altri Stati a gareggiare vicendevolmente in qualità di armamenti in una corsa senza fine: e siccome per le spese a ciò occorrenti la pace diventa da ultimo ancor più oppressiva che non una breve guerra, così tali eserciti permanenti diventano essi stessi la causa di guerre aggressive condotte per liberarsi di quel peso. Kant 1724-1804
14.Poeta si diventa, ma vedova di guerra si nasce. Ignazio Silone 1900 – 1978
15.La pace è solo disordine; non c'è che la guerra per metter ordine. In tempo di pace, l'umanità cresce in modo incontrollato. Bertolt Brecht 1898 – 1956
16.Quando i ricchi si fanno la guerra, sono i poveri che muoiono. Jean-Paul Sartre 1905 – 1980
70.tutte le guerre e tutti i conflitti sono stati originati per volontà dei principi, con danni enormi per il popolo, senza che vi fosse alcun riguardo per il popolo. Erasmo da Rotterdam 1466/1469 – 1536
31.In una guerre di idee è la gente che finisce ammazzata. Stanisław Jerzy Lec 1909 – 1966
17.Non sono gli squadroni a cavallo né le schiere di fanti, né le armi a difendere il tiranno. Da principio si fa fatica a crederlo, ma è così (…) È accaduto sempre che cinque o sei uomini siano diventati i confidenti del tiranno, o perché si sono fatti avanti da soli o perché sono stati chiamati da questi per diventare complici delle sue crudeltà, compagni dei suoi piaceri, ruffiani della sua lussuria, soci nello spartirsi i frutti delle sue ruberie. (…) Questi sei profittatori ne hanno altri seicento sotto di loro, che si comportano nei loro riguardi come essi fanno col tiranno. A loro volta i seicento ne hanno sotto di loro altri seimila (…) Dietro costoro la fila prosegue interminabile, e chi volesse divertirsi a dipanare questa matassa vedrebbe che non sono seimila, ma centomila, milioni le persone che rimangono legate al tiranno con questa fune e si mantengono ad essa (…) Insomma, tra favori e vantaggi, protezioni e profitti ottenuti grazie ai tiranni, si arriva al punto che quanti ritengono vantaggiosa la tirannia sono quasi altrettanto numerosi di quelli che preferirebbero la libertà. Étienne de La Boétie 1530 – 1563
18.… i tiranni quanto più saccheggiano tanto più esigono; quanto più devastano e distruggono tanto più ottengono, quanto più li si serve tanto più diventano potenti, forti, per tutto annientare e distruggere. Ma se non si dà loro più niente, se non si presta loro obbedienza, senza bisogno di combatterli e di colpirli rimangono nudi e sconfitti, ridotti a un niente, proprio come il ramo che, non ricevendo più linfa e alimento dalla radice, inaridisce e muore. Étienne de La Boétie 1530 – 1563
20.Anche i grammatici hanno intuito la natura della guerra: alcuni sostengono che essa si chiama «bellum» per antitesi, perché non ha niente di buono né di bello; la guerra è «bellum» nello stesso senso in cui le Furie sono le «Eumènidi». Altri preferiscono far derivare la parola «bellum» da «bellua», belva: perché è da belve, non da uomini, impegnarsi in uno sterminio reciproco. Erasmo da Rotterdam 1466/1469 – 1536
x.Si vis pacem para bellum, si vis bellum para culum. Marcello Marchesi 1912 – 1978
x.Si vis pacem, para bellum : se vuoi la pace, prepara la guerra o
"Dimostratevi pronti alla guerra e avrete la pace". Tito Livio 59 a.C. – 17 d.C.
21.Il più grande dei crimini, almeno il più distruttivo e di conseguenza il più contrario al fine della natura, è la guerra; ma non vi è alcun aggressore che non colori questo misfatto con il pretesto della giustizia. Voltaire 1694-1778
22.Guerre, orrende guerre. Bella orrida bella. Virgilio 70 a.C. – 19 a.C
29.La condizione dell' uomo é una condizione di guerra di ciascuno contro ogni altro. Hobbes 1588 – 1679
30.La prossima guerra mondiale sarà combattuta con le pietre. Albert Einstein 1879 – 1955
X.Nessuna controversia fra nazioni può mai giustificare una guerra nucleare. Non c'è difesa contro armi nucleari che non possono essere annullate aumentando la portata dell'attacco. Per le nazioni sarebbe contrario alla natura della guerra aderire ad accordi per combattere guerre "limitate", utilizzando solo armi nucleari "piccole" – anche le piccole guerre oggi sono pericolose, a causa della probabilità di svilupparsi in una catastrofe di portata mondiale.
Per il mondo l'unica politica assennata è quella di abolire la guerra. Linus Pauling 1901 – 1994
x. Si possono trovare ovunque(persone insolite): in un matrimonio, nella vita pubblica, persino in una grande azienda e, per quanto a prima vista possa apparire improbabile, anche nell'ambito della politica estera. Nei termini della teoria matematica dei giochi, esse fanno dei giochi "a somma diversa da zero"; nei rapporti con il proprio partner o con il proprio antagonista la sconfitta dell'uno non significa necessariamente la vittoria dell'altro: entrambi possono risultare perdenti o vincitori. Una guerra nucleare è l'esempio per eccellenza di un gioco "a somma diversa da zero", in cui tutti sarebbero perdenti. Ma è possibile anche il contrario, e cioè che da un atteggiamento conciliante e dalla disponibilità a fare concessioni (cosa che per il giocatore "a somma zero" rappresenterebbe ovviamente una "sconfitta") tutti possano trarre dei vantaggi. Watzlawick
34.Le pagine della storia del mondo sono tutte lordate dai sanguinosi racconti delle guerre di religione. Solo con la purezza e le buone azioni dei seguaci si può difendere la religione, mai con la contrapposizione a chi professa altre fedi. Gandhi 1869 – 1948
35.Le lotte fra le fazioni furono sempre e saranno per i popoli di maggior danno, che non le guerre esterne, che non la fame, le epidemie. Tito Livio 59 a.C. – 17 d.C.
36.Portare aiuto dopo la battaglia è tardi. Tito Livio 59 a.C. – 17 d.C.
38.Grandi rancori suscitano le grandi contese. Tito Livio 59 a.C. – 17 d.C.
39.È giusta quella guerra che scaturisce da una scelta obbligata e sono sante le armi di coloro che solo nelle armi possono riporre qualche speranza. Tito Livio 59 a.C. – 17 d.C.
45.Il pacifismo moltiplica talvolta le guerre e l'indulgenza la criminalità. Marcel Proust 1871 – 1922
40.La fortuna molto può in tutte le umane cose, ma specialmente in guerra. Tito Livio 59 a.C. – 17 d.C.
41.La guerra si nutre da sola. Tito Livio 59 a.C. – 17 d.C.
42.Spesso, e soprattutto in guerra, le cose fittizie valgono quanto le cose reali e chi crede di poter far affidamento su qualche aiuto, proprio come se davvero ne disponesse, si salva grazie al morale che ricava dalla speranza e dalla voglia di osare. Tito Livio 59 a.C. – 17 d.C.
44.La guerra è un happening, e questo spiega il successo che ha sempre avuto. Ennio Flaiano 1910-1972
43.La cosa più onorevole, così come la cosa più sicura, è quella di affidarsi interamente al valore. Tito Livio 59 a.C. – 17 d.C.
46.Quanto alla guerra, che è la più grande e pomposa delle azioni umane, mi piacerebbe sapere se vogliamo servircene come prova di qualche nostra prerogativa o, al contrario, come testimonianza della nostra debolezza e imperfezione. Michel de Montaigne 1533 – 1592
47.Si ricordino i prìncipi, che si cominciano le guerre quando altri vuole, ma non quando altri vuole si finiscono. Machiavelli 1469 – 1527
48.Qualunque volta è tolto agli uomini il combattere per necessità, combattono per ambizione. Machiavelli 1469 – 1527
x.Tutti sanno che, sotto un buon condottiero, non ha grande valore la fortuna, ma sono a prevalere l'intelligenza e la razionalità. Tito Livio 59 a.C. – 17 d.C.
49.Può la disciplina nella guerra più che il furore. Machiavelli 1469 – 1527
50.Sapere nella guerra conoscere l'occasione e pigliarla, giova più che niuna altra cosa. Machiavelli 1469 – 1527
51.Il fascismo non era soltanto un malgoverno buffonesco e improvvido, ma il negatore della giustizia; non aveva soltanto trascinato l'Italia in una guerra ingiusta ed infausta, ma era sorto e si era consolidato come custode di un ordine e di una legalità detestabili, fondati sulla costrizione di chi lavora, sul profitto incontrollato di chi sfrutta il lavoro altrui, sul silenzio imposto a chi pensa e non vuole essere servo, sulla menzogna sistematica e calcolata. Primo Levi 1919 – 1987
52.Sarà bene ricordare a chi non sa, ed a chi preferisce dimenticare, che l'olocausto si è esteso anche all'Italia, benché la guerra volgesse ormai alla fine, e benché la massima parte del popolo italiano si sia mostrata immune al veleno razzista. Primo Levi 1919 – 1987
53.Quando c'è la guerra, a due cose bisogna pensare prima di tutto: in primo luogo alle scarpe, in secondo alla roba da mangiare; e non viceversa, come ritiene il volgo: perché chi ha le scarpe può andare in giro a trovar da mangiare, mentre non vale l'inverso. – Ma la guerra è finita, – obiettai: e la pensavo finita, come molti in quei mesi di tregua, in un senso molto più universale di quanto si osi pensare oggi. – Guerra è sempre, – rispose memorabilmente Mordo Nahum.
Primo Levi 1919 – 1987
58.L'animo preferisce la vittoria alla pace. Tito Livio 59 a.C. – 17 d.C.
60.È migliore e più sicura una pace certa che non una vittoria soltanto sperata. Tito Livio 59 a.C. – 17 d.C.
63.Sventurata la terra che ha bisogno d'eroi. Bertolt Brecht 1898 – 1956
x.La guerra che verrà
La guerra che verrà
non è la prima. Prima
ci sono state altre guerre.
Alla fine dell’ultima
c’erano vincitori e vinti.
Fra i vinti la povera gente
faceva la fame. Fra i vincitori
faceva la fame la povera gente egualmente.
Bertolt Brecht 1898 – 1956
64.In una cosa il mestiere della parola assomiglia a quello della guerra: v'è in esso maggior rischio che in altre cose, ma più rapida è la fortuna. Jean de La Bruyère 1645 – 1696
65.Chi raggiunge il suo scopo non perde mai la reputazione. Baltasar Gracián y Morales 1601 – 1658
66.Vincere turpemente non è vincere. Baltasar Gracián y Morales 1601 – 1658
66.La vittoria appartiene, come dicono i Giapponesi, a chi resiste un quarto d'ora di più. Marcel Proust 1871 – 1922
67.La guerra è una malattia, che quando sembra scongiurata da una parte, riattacca dall'altra. Marcel Proust 1871 – 1922
68.Cane non mangia cane; «i feroci leoni non si fanno guerra»; il serpente non aggredisce il suo simile; v'è pace tra le bestie velenose. Ma per l'uomo non c'è bestia più pericolosa dell'uomo. Erasmo da Rotterdam 1466/1469 – 1536
71.Con la concordia le piccole cose crescono, con la discordia le grandissime vanno in rovina. sallustio 86 a.C. – 34 a.C.
75.Non ci sono mai state una buona guerra o una cattiva pace. Benjamin Franklin 1706 – 1790
x.In fondo ad ogni patriottismo c'è la guerra: ecco perché io non sono un patriota. Jules Renard 1864 – 1910
75.Non ci sono mai state una buona guerra o una cattiva pace. Benjamin Franklin 1706 – 1790
77.La tipografia sta alla mente come la polvere da sparo sta alla guerra. Wendell Phillips 1811- 1884
78.È un assioma che nessun esercito perde mai una guerra; i soldati coraggiosi e i generali onniscienti sono pugnalati alla schiena da civili traditori. Chomsky 1928 – vivente
18.… i tiranni quanto più saccheggiano tanto più esigono; quanto più devastano e distruggono tanto più ottengono, quanto più li si serve tanto più diventano potenti, forti, per tutto annientare e distruggere. Ma se non si dà loro più niente, se non si presta loro obbedienza, senza bisogno di combatterli e di colpirli rimangono nudi e sconfitti, ridotti a un niente, proprio come il ramo che, non ricevendo più linfa e alimento dalla radice, inaridisce e muore. Étienne de La Boétie 1530 – 1563
x.Basterebbe che ogni re, imperatore, o presidente comprendesse che i suoi doveri di comandante in capo delle forze armate non sono affatto un incarico onorevole e importante, come gli fan credere i suoi adulatori, bensì un malvagio e vergognoso prepararsi all'omicidio; e che ogni privato cittadino comprendesse che il pagamento delle tasse, con le quali si arruolano e si armano i soldati, e a maggior ragione il prestar servizio militare, non sono affatto azioni senza importanza, bensì azioni malvagie e vergognose, e costituiscono non soltanto una connivenza ma una vera e propria complicità ad un omicidio – e subito si vanificherebbe da sé tutto quel potere degli imperatori, dei presidenti e dei re che tanto ci indigna, e per il quale adesso si continua ad assassinarli. Lev Nikolàevič Tolstòj 1828 – 1910
x.Uno dei metodi più diffusi per investire i risparmi consiste nel darli in prestito a qualche governo. Considerando il fatto che la maggior parte dei governi civili spende un’altissima percentuale del denaro pubblico per pagare i debiti delle guerre passate e preparare le guerre future, chi presta quattrini allo Stato si trova press’a poco nella posizione di quell’infame personaggio di Shakespeare che prezzolava assassini. Insomma le abitudini economiche dell’uomo moderno hanno un solo risultato pratico, quello di aumentare il potenziale bellico dello Stato al quale egli presta i suoi risparmi. Ovviamente sarebbe meglio che li spendesse, sia pure ubriacandosi o giocando d’azzardo. Bertrand Russell 1872-1970
x.Non mi sono mai rifiutato di pagare l’imposta per la manutenzione delle strade statali poiché desidero essere un buon vicino tanto quanto desidero essere un cattivo suddito; e per ciò che riguarda sostenere le scuole, sto facendo la mia parte a educare i miei concittadini. Non è perché io obbietti a qualche particolare voce nella cartella delle “imposte” che mi rifiuto di pagare; è semplicemente perché desidero rifiutare obbedienza allo Stato, e a ritirarmi e starne discosto effettivamente. Non seguo il corso del mio dollaro, anche se potessi, per accertarmi che non sia stato usato per acquistare un uomo o un moschetto – il dollaro è innocente; mi importa piuttosto seguire le tracce e gli effetti della mia obbedienza. Henry David Thoreau 1817 – 1862
x.Nelle Fiandre, notoriamente teatro di durissimi scontri nel corso della prima guerra mondiale, tra il fango, la disperazione, i gas tossici, il sangue e la morte, si formò spontaneamente, senza alcuna premeditazione da parte umana, quel sistema del "vivi e lascia vivere" che lo storico Ashworth [1] ha per primo accuratamente descritto. Egli sostiene che il livello di ardore bellico era piuttosto basso in entrambi gli schieramenti: proprio il fatto che ogni individuo - al pari del "nemico" - non solo dovesse subire passivamente le condizioni di vita disumane, ma fosse anzi costretto a dare attivamente un proprio contributo, svolgeva un'azione paralizzante sulla mentalità "a somma zero" che dovrebbe ispirare ogni valoroso soldato. Non di rado le trincee nemiche distavano solo una quindicina di metri, e sarebbe stato facile decimarsi a vicenda a colpi di bombe a mano. Invece non solo si stabilivano tregue di intere settimane, ma fra i due schieramenti arrivarono a manifestarsi - per esempio in occasione del Natale - sentimenti decisamente amichevoli. In vasti settori del fronte spesso le ostilità venivano completamente sospese, e col tempo s'imposero, spontanei ma rispettati da entrambe le parti, altri rituali di non aggressione, come il reciproco ignorarsi delle pattuglie nemiche che di notte, durante le missioni esplorative, finivano per incontrarsi nella terra di nessuno. È facile immaginare come reagirono gli stati maggiori a questa corruzione della morale. Nella primavera del 1917 il comandante della 16a divisione di fanteria britannica si vide costretto a prendere misure contro questa piaga e a emanare un ordine del giorno in cui vietava ogni intesa col nemico e diffidava dal prendere contatti con lo stesso, sottolineando che ogni tentativo in questo senso sarebbe stato immediatamente stroncato e i trasgressori sottoposti a procedimento disciplinare. Ciò che rende perfino divertente questa tentata ipersoluzione è il fatto che il dilagante principio del "vivi e lascia vivere" deve avere accomunato (almeno in via teorica) a livelli per così dire più elevati anche i due stati maggiori con le loro rispettive preoccupazioni. È fondato il sospetto che, se fosse venuto a conoscenza di quell'ordine del giorno, il generale tedesco che si contrapponeva alla 16 a divisione avrebbe approvato di cuore il modo di procedere del collega britannico. Detto altrimenti: si era venuta a creare l'assurda situazione per cui sarebbe stata ragionevole una collaborazione fra i due antagonisti con l'obiettivo di trovare misure comuni contro quella calamità. In realtà questo non si verificò. L'esempio permette comunque di notare come non vi siano limiti all'intricarsi di questi problemi. Il secondo impedimento occorso a questo tentativo di ipersoluzione non può non suscitare l'interesse di chiunque svolga professionalmente un ruolo di consulenza. I rigorosi limiti posti al "vivi e lascia vivere" misero i soldati in trincea di fronte a un dilemma manicheo. Infatti, o eseguivano gli ordini superiori e sparavano non appena si mostrasse il nemico, esponendosi immediatamente alla ritorsione per non avere osservato il tacito patto di non aggressione; oppure rispettavano la tregua non ufficiale rischiando, così, di finire davanti alla corte marziale. Il tertium, che anche in questo caso scaturì del tutto spontaneamente dal dilemma, fu l'uso di un espediente già in vigore ai tempi dell'impero spagnolo: nei possedimenti d'oltremare agli ordini spesso insensati provenienti dall'Escorial si reagiva secondo la formula: Se obedece, pero no se cumple (Si ubbidisce, ma non si esegue). Nelle Fiandre, tre secoli dopo, le cose non andarono diversamente: si ubbidiva all'ordine di sparare, ma si sbagliava la mira e il nemico, grato, faceva altrettanto. Paul Watzlawick 1921-2007
x.Nessuna controversia fra nazioni può mai giustificare una guerra nucleare. Non c'è difesa contro armi nucleari che non possono essere annullate aumentando la portata dell'attacco. Per le nazioni sarebbe contrario alla natura della guerra aderire ad accordi per combattere guerre "limitate", utilizzando solo armi nucleari "piccole" – anche le piccole guerre oggi sono pericolose, a causa della probabilità di svilupparsi in una catastrofe di portata mondiale. Per il mondo l'unica politica assennata è quella di abolire la guerra. Linus Pauling 1901 – 1994
Bertolt Brecht,
x.La pace non è assenza di guerra: è una virtù, uno stato d’animo, una disposizione alla benevolenza, alla fiducia, alla giustizia. Benedetto Spinoza 1632-1677
x.Una delle più orribili caratteristiche della guerra è che la propaganda bellica, tutte le vociferazioni, le menzogne, l' odio provengono inevitabilmente da coloro che non combattono. George Orwell 1903 -1950
54.La guerra non stabilisce chi ha ragione, ma solo chi sopravvive. Bertrand Russell 1872-1970
73.Solo i morti hanno visto la fine della guerra. George Santayana,1863 – 1952
66.La vittoria appartiene, come dicono i Giapponesi, a chi resiste un quarto d'ora di più. Marcel Proust 1871 – 1922
x.la guerra non è la sola cosa che conti nella vita; c'è di rado, e ogni uomo di buona volontà e di buon senso vorrebbe che fosse ancor meno frequente. Samuel Johnson 1709-1784
x.Scoprire il sistema per giungere all’abolizione della guerra è una necessità vitale della nostra civiltà; ma nessun sistema ha alcuna probabilità di successo, fintanto che gli uomini sono così infelici da considerare lo sterminio reciproco meno orrendo della continua rassegnazione alla luce del giorno. Bertrand Russell 1872 – 1970
33.Quando scoppia una guerra, la gente dice: "Non durerà, è cosa troppo stupida". E non vi è dubbio che una guerra sia davvero troppo stupida, ma questo non le impedisce di durare. Albert Camus 1913 – 1960
3.La guerra in un primo momento è la speranza che a uno possa andar meglio, poi l'attesa che all'altro vada peggio, quindi la soddisfazione perché l'altro non sta per niente meglio e infine la sorpresa perché a tutti e due va peggio. Karl Kraus 1874 – 1936
x. La guerra moderna, fortemente tecnologica, mira ad eliminare il contatto umano: sganciare bombe da un’altezza di 15.000 metri permette di non sentire quello che si fa. La gestione economica moderna è simile: dalla lussuosa suite di un albergo si possono imporre con assoluta imperturbabilità politiche che distruggeranno la vita di molte persone, ma la cosa lascia tutti piuttosto indifferenti, perché nessuno le conosce. Joseph Eugene Stiglitz 1943
x.La guerra non è forse altro che la rivincita delle bestie che noi abbiamo ucciso. Jules Renard 1864 – 1910
x.Finché gli uomini tormenteranno, tortureranno e uccideranno gli animali, avremo la guerra. Come possiamo aspettarci delle condizioni ideali sulla terra quando siamo i becchini viventi di animali uccisi?
George Bernard Shaw 1856-1950
x.La guerra è una cosa troppo seria per lasciarla in mano ai militari. Georges Clemenceau 1841 – 1929
x.Pace (s.f.): Nel diritto internazionale, si definisce così un periodo di inganni reciproci compreso fra due fasi di combattimento aperto. Ambrose Bierce 1842 – 1914
x.La guerra non è che commercio. Evelyn Waugh 1903 – 1966
x.Da una parte, la guerra è soltanto il prolungamento di quell'altra guerra che si chiama concorrenza e che fa della produzione stessa una semplice forma di lotta per la supremazia; dall'altra, tutta la vita economica contemporanea è orientata verso una guerra futura. Simone Weil 1909 − 1943
x.Non si fanno le guerre per il beneficio dell'umanità, ma per interessi nazionali. Henry Kissinger 1923 – vivente
x.I capitalisti, quando non sanno cosa fare col loro denaro, convincono i contadini di diversi paesi che ciò che occorre loro sono fucili per spararsi gli uni con gli altri. I contadini perciò comprano i fucili, prodotti dalle fabbriche dalle quali i capitalisti traggono i loro dividendi e gli uomini di scienza il loro divertimento e la loro reputazione.
I contadini cominciano a spararsi a vicenda, in buon numero, finché non sono stanchi, e si bruciano gli uni gli altri le case. Dopodiché mettono giù i fucili e li conservano in torri, arsenali ecc., composti in trofei ornamentali (i vincitori portano anche qualche bandiera sbrindellata nelle chiese). Allora i capitalisti li tassano entrambi, vincitori e vinti, perché paghino annualmente gli interessi sul denaro anticipato per i fucili e la polvere da sparo.
Questo è ciò che i capitalisti chiamano "sapere cosa fare col proprio denaro", e ciò che tutti gli uomini del commercio chiamano l'economia politica "pratica", che è cosa ben diversa da quella "sentimentale". John Ruskin 1819 – 1900
x.La guerra è l'impiego illimitato della forza bruta. Carl von Clausewitz 1780 – 1831
46.Che cos'è la guerra? un omicidio collettivo, di gruppo, una forma di brigantaggio tanto più infame quanto più estesa. Erasmo da Rotterdam
55.La guerra è un rozzo e violento mestiere. Friedrich Schiller 1759 – 1805
x.Se la gandhiana strategia della resistenza non violenta, così potente ed efficace, si fosse scontrata con un diverso avversario – la Russia di Stalin, la Germania di Hitler, oppure il Giappone di prima della guerra, anziché l'Inghilterra – il risultato non sarebbe stato la decolonizzazione, ma il massacro e la sottomissione. Hannah Arendt 1906 – 1975
1. La guerra per me, significava proiettili rombanti e schegge d'acciaio; soprattutto significava fango, pidocchi, fame e freddo. George Orwell 1903 – 1950
62.La guerra è tradimento e odio, pasticci di generali incompetenti, tortura, assassinio, disgusto, stanchezza, finché poi è finita e nulla è mutato, se non che c'è una nuova stanchezza, un nuovo odio. John Steinbeck 1902 – 1968
74.Nei tempi antichi è stato scritto che è dolce e opportuno morire per la propria patria. Ma nella guerra moderna non c'è niente di dolce e opportuno nella morte. Si muore come cani senza un valido motivo. Ernest Hemingway 1899-1961
x."Dulce et decorum est pro patria mori" : è dolce e dignitoso morire per la patria. Quinto Orazio Flacco 65 a.C. – 8 a.C.
9.Chi fugge dalla battaglia può combattere un'altra volta. Demostene 384 a.C. – 322 a.C.
11.Il disordine ha già salvato la vita a migliaia di individui. In guerra basta spesso la più piccola deviazione da un ordine per portare in salvo la pelle. Bertolt Brecht 1898 – 1956
x.Fintanto che l'umanità continuerà ad essere prodiga di elogi più coi suoi distruttori che coi suoi benefattori, la brama di gloria militare sarà sempre il vizio delle personalità più insigni. Edward Gibbon 1737 – 1794
x.Di tutte le passioni e di tutti i nostri appetiti, l'amore del potere è quello di natura più imperiosa ed egoistica, poiché l'orgoglio di un solo uomo esige la sottomissione della moltitudine. Gibbon 1737 – 1794
2.Come viene governato il mondo e com'è che viene condotto in guerra? Dei diplomatici ingannano dei giornalisti e ci credono quando poi leggono il giornale. Karl Kraus 1874 – 1936
x.Le lotte fra individui, come fra governi e nazioni, derivano invariabilmente da incomprensioni, intese nel senso più ampio del termine. Le incomprensioni sono sempre causate dall'incapacità di comprendere il punto di vista altrui. Nikola Tesla 1856 – 1943
x.La guerra non potrà essere evitata fino a quando non sarà rimossa la causa fisica del suo continuo ripetersi, rappresentata in ultima analisi dalla sconfinata estensione del pianeta su cui viviamo.
Solo attraverso l'eliminazione delle distanze in tutti i loro aspetti, cioè nella trasmissione di informazioni, nel trasporto di passeggeri, nell'alimentazione e nella libera trasmissione di energia, le condizioni per una migliore convivenza saranno apportate entro breve tempo, assicurando così stabili rapporti d'amicizia.
Quello che vogliamo più di ogni altra cosa sono relazioni più strette e una migliore comprensione tra le persone e le comunità in ogni luogo della Terra, oltre all'eliminazione di quella devozione fanatica che esalta ideali di supremazia e onore nazionale sempre pronti a far precipitare il mondo nella barbarie primordiale e nel conflitto. Nikola Tesla 1856 – 1943
4.Questa cosa ingiustissima segue in ogni guerra, che tutti si arrogano il merito dei prosperi successi, e gli avversi ad un solo sono rimproverati. Tacito 55 – 120
5.Predatori del mondo intero, adesso che mancano terre alla vostra sete di totale devastazione andate a frugare anche il mare. Avidi se il nemico è ricco e arroganti se è povero. Gente che né l'oriente né l'occidente possono saziare. Solo voi bramate possedere con pari smania ricchezza e miseria. Rubano, massacrano, rapinano, e con falso nome lo chiamano impero. Rubano, massacrano, rapinano, e con falso nome lo chiamano nuovo ordine. Tacito 55 – 120
6.Laddove fanno il deserto, lo chiamano pace. Tacito 55 – 120
x.La guerra distrugge tutto quello che Dio può dare: la religione, lo stato, il matrimonio, la proprietà, la reputazione, la scienza, ecc. Martin Lutero 1483 – 1546
27. Cosa ha prodotto dunque il sangue di tanti milioni di uomini, il saccheggio di tante città? Nulla di grande, nulla di considerevole (...) quasi tutta la Storia non è che una lunga sequenza di inutili atrocità . Voltaire 1694-1778
28.Ci sono dei crimini che diventano innocenti e persino gloriosi per il loro splendore, il loro numero e la loro grandezza spropositata: perciò i furti pubblici sono astuzie e l'iniquo appropriarsi di province si chiama conquista. La Rochefoucauld 1613-1680
x.Saccheggiare (v.tr.): Impossessarsi di proprietà altrui senza le abituali reticenze tipiche del furto più tradizionalmente praticato. Ambrose Bierce 1842 – 1914
x.Il prezzo della pace non è mai troppo alto: essa infatti porta grande utile a chi l'acquista. Martin Lutero 1483 – 1546
x.Per la concordia le cose piccole sempre crescono, e per la discordia le grandissime si distruggono. Niccolò Tommaseo 1802 – 1874
7.Affronto una storia densa di vicende, terribile per battaglie, torbida di sedizioni, tragica anche nella pace. Quattro principi spenti col ferro, tre guerre civili, molte esterne. Tacito 55 – 120
8.Le leggi tacciono in tempo di guerra. Cicerone 106 a.C. – 43 a.C
10.Non capisco per quali ragioni è origine di tanta gloria il fatto di aver sottoposto al bombardamento una città assediata e non quello d'aver dato la morte a qualcuno con dei colpi d'ascia...Fëdor Dostoevskij 1821 – 1881
12.«Gli eserciti permanenti (miles perpetuus) devono col tempo scomparire interamente». Kant 1724-1804
13.Essi infatti minacciano incessantemente gli altri Stati con la guerra, dovendo sempre mostrarsi armati a tale scopo, ed eccitano altri Stati a gareggiare vicendevolmente in qualità di armamenti in una corsa senza fine: e siccome per le spese a ciò occorrenti la pace diventa da ultimo ancor più oppressiva che non una breve guerra, così tali eserciti permanenti diventano essi stessi la causa di guerre aggressive condotte per liberarsi di quel peso. Kant 1724-1804
14.Poeta si diventa, ma vedova di guerra si nasce. Ignazio Silone 1900 – 1978
15.La pace è solo disordine; non c'è che la guerra per metter ordine. In tempo di pace, l'umanità cresce in modo incontrollato. Bertolt Brecht 1898 – 1956
16.Quando i ricchi si fanno la guerra, sono i poveri che muoiono. Jean-Paul Sartre 1905 – 1980
70.tutte le guerre e tutti i conflitti sono stati originati per volontà dei principi, con danni enormi per il popolo, senza che vi fosse alcun riguardo per il popolo. Erasmo da Rotterdam 1466/1469 – 1536
31.In una guerre di idee è la gente che finisce ammazzata. Stanisław Jerzy Lec 1909 – 1966
17.Non sono gli squadroni a cavallo né le schiere di fanti, né le armi a difendere il tiranno. Da principio si fa fatica a crederlo, ma è così (…) È accaduto sempre che cinque o sei uomini siano diventati i confidenti del tiranno, o perché si sono fatti avanti da soli o perché sono stati chiamati da questi per diventare complici delle sue crudeltà, compagni dei suoi piaceri, ruffiani della sua lussuria, soci nello spartirsi i frutti delle sue ruberie. (…) Questi sei profittatori ne hanno altri seicento sotto di loro, che si comportano nei loro riguardi come essi fanno col tiranno. A loro volta i seicento ne hanno sotto di loro altri seimila (…) Dietro costoro la fila prosegue interminabile, e chi volesse divertirsi a dipanare questa matassa vedrebbe che non sono seimila, ma centomila, milioni le persone che rimangono legate al tiranno con questa fune e si mantengono ad essa (…) Insomma, tra favori e vantaggi, protezioni e profitti ottenuti grazie ai tiranni, si arriva al punto che quanti ritengono vantaggiosa la tirannia sono quasi altrettanto numerosi di quelli che preferirebbero la libertà. Étienne de La Boétie 1530 – 1563
18.… i tiranni quanto più saccheggiano tanto più esigono; quanto più devastano e distruggono tanto più ottengono, quanto più li si serve tanto più diventano potenti, forti, per tutto annientare e distruggere. Ma se non si dà loro più niente, se non si presta loro obbedienza, senza bisogno di combatterli e di colpirli rimangono nudi e sconfitti, ridotti a un niente, proprio come il ramo che, non ricevendo più linfa e alimento dalla radice, inaridisce e muore. Étienne de La Boétie 1530 – 1563
20.Anche i grammatici hanno intuito la natura della guerra: alcuni sostengono che essa si chiama «bellum» per antitesi, perché non ha niente di buono né di bello; la guerra è «bellum» nello stesso senso in cui le Furie sono le «Eumènidi». Altri preferiscono far derivare la parola «bellum» da «bellua», belva: perché è da belve, non da uomini, impegnarsi in uno sterminio reciproco. Erasmo da Rotterdam 1466/1469 – 1536
x.Si vis pacem para bellum, si vis bellum para culum. Marcello Marchesi 1912 – 1978
x.Si vis pacem, para bellum : se vuoi la pace, prepara la guerra o
"Dimostratevi pronti alla guerra e avrete la pace". Tito Livio 59 a.C. – 17 d.C.
21.Il più grande dei crimini, almeno il più distruttivo e di conseguenza il più contrario al fine della natura, è la guerra; ma non vi è alcun aggressore che non colori questo misfatto con il pretesto della giustizia. Voltaire 1694-1778
22.Guerre, orrende guerre. Bella orrida bella. Virgilio 70 a.C. – 19 a.C
29.La condizione dell' uomo é una condizione di guerra di ciascuno contro ogni altro. Hobbes 1588 – 1679
30.La prossima guerra mondiale sarà combattuta con le pietre. Albert Einstein 1879 – 1955
X.Nessuna controversia fra nazioni può mai giustificare una guerra nucleare. Non c'è difesa contro armi nucleari che non possono essere annullate aumentando la portata dell'attacco. Per le nazioni sarebbe contrario alla natura della guerra aderire ad accordi per combattere guerre "limitate", utilizzando solo armi nucleari "piccole" – anche le piccole guerre oggi sono pericolose, a causa della probabilità di svilupparsi in una catastrofe di portata mondiale.
Per il mondo l'unica politica assennata è quella di abolire la guerra. Linus Pauling 1901 – 1994
x. Si possono trovare ovunque(persone insolite): in un matrimonio, nella vita pubblica, persino in una grande azienda e, per quanto a prima vista possa apparire improbabile, anche nell'ambito della politica estera. Nei termini della teoria matematica dei giochi, esse fanno dei giochi "a somma diversa da zero"; nei rapporti con il proprio partner o con il proprio antagonista la sconfitta dell'uno non significa necessariamente la vittoria dell'altro: entrambi possono risultare perdenti o vincitori. Una guerra nucleare è l'esempio per eccellenza di un gioco "a somma diversa da zero", in cui tutti sarebbero perdenti. Ma è possibile anche il contrario, e cioè che da un atteggiamento conciliante e dalla disponibilità a fare concessioni (cosa che per il giocatore "a somma zero" rappresenterebbe ovviamente una "sconfitta") tutti possano trarre dei vantaggi. Watzlawick
34.Le pagine della storia del mondo sono tutte lordate dai sanguinosi racconti delle guerre di religione. Solo con la purezza e le buone azioni dei seguaci si può difendere la religione, mai con la contrapposizione a chi professa altre fedi. Gandhi 1869 – 1948
35.Le lotte fra le fazioni furono sempre e saranno per i popoli di maggior danno, che non le guerre esterne, che non la fame, le epidemie. Tito Livio 59 a.C. – 17 d.C.
36.Portare aiuto dopo la battaglia è tardi. Tito Livio 59 a.C. – 17 d.C.
38.Grandi rancori suscitano le grandi contese. Tito Livio 59 a.C. – 17 d.C.
39.È giusta quella guerra che scaturisce da una scelta obbligata e sono sante le armi di coloro che solo nelle armi possono riporre qualche speranza. Tito Livio 59 a.C. – 17 d.C.
45.Il pacifismo moltiplica talvolta le guerre e l'indulgenza la criminalità. Marcel Proust 1871 – 1922
40.La fortuna molto può in tutte le umane cose, ma specialmente in guerra. Tito Livio 59 a.C. – 17 d.C.
41.La guerra si nutre da sola. Tito Livio 59 a.C. – 17 d.C.
42.Spesso, e soprattutto in guerra, le cose fittizie valgono quanto le cose reali e chi crede di poter far affidamento su qualche aiuto, proprio come se davvero ne disponesse, si salva grazie al morale che ricava dalla speranza e dalla voglia di osare. Tito Livio 59 a.C. – 17 d.C.
44.La guerra è un happening, e questo spiega il successo che ha sempre avuto. Ennio Flaiano 1910-1972
43.La cosa più onorevole, così come la cosa più sicura, è quella di affidarsi interamente al valore. Tito Livio 59 a.C. – 17 d.C.
46.Quanto alla guerra, che è la più grande e pomposa delle azioni umane, mi piacerebbe sapere se vogliamo servircene come prova di qualche nostra prerogativa o, al contrario, come testimonianza della nostra debolezza e imperfezione. Michel de Montaigne 1533 – 1592
47.Si ricordino i prìncipi, che si cominciano le guerre quando altri vuole, ma non quando altri vuole si finiscono. Machiavelli 1469 – 1527
48.Qualunque volta è tolto agli uomini il combattere per necessità, combattono per ambizione. Machiavelli 1469 – 1527
x.Tutti sanno che, sotto un buon condottiero, non ha grande valore la fortuna, ma sono a prevalere l'intelligenza e la razionalità. Tito Livio 59 a.C. – 17 d.C.
49.Può la disciplina nella guerra più che il furore. Machiavelli 1469 – 1527
50.Sapere nella guerra conoscere l'occasione e pigliarla, giova più che niuna altra cosa. Machiavelli 1469 – 1527
51.Il fascismo non era soltanto un malgoverno buffonesco e improvvido, ma il negatore della giustizia; non aveva soltanto trascinato l'Italia in una guerra ingiusta ed infausta, ma era sorto e si era consolidato come custode di un ordine e di una legalità detestabili, fondati sulla costrizione di chi lavora, sul profitto incontrollato di chi sfrutta il lavoro altrui, sul silenzio imposto a chi pensa e non vuole essere servo, sulla menzogna sistematica e calcolata. Primo Levi 1919 – 1987
52.Sarà bene ricordare a chi non sa, ed a chi preferisce dimenticare, che l'olocausto si è esteso anche all'Italia, benché la guerra volgesse ormai alla fine, e benché la massima parte del popolo italiano si sia mostrata immune al veleno razzista. Primo Levi 1919 – 1987
53.Quando c'è la guerra, a due cose bisogna pensare prima di tutto: in primo luogo alle scarpe, in secondo alla roba da mangiare; e non viceversa, come ritiene il volgo: perché chi ha le scarpe può andare in giro a trovar da mangiare, mentre non vale l'inverso. – Ma la guerra è finita, – obiettai: e la pensavo finita, come molti in quei mesi di tregua, in un senso molto più universale di quanto si osi pensare oggi. – Guerra è sempre, – rispose memorabilmente Mordo Nahum.
Primo Levi 1919 – 1987
58.L'animo preferisce la vittoria alla pace. Tito Livio 59 a.C. – 17 d.C.
60.È migliore e più sicura una pace certa che non una vittoria soltanto sperata. Tito Livio 59 a.C. – 17 d.C.
63.Sventurata la terra che ha bisogno d'eroi. Bertolt Brecht 1898 – 1956
x.La guerra che verrà
La guerra che verrà
non è la prima. Prima
ci sono state altre guerre.
Alla fine dell’ultima
c’erano vincitori e vinti.
Fra i vinti la povera gente
faceva la fame. Fra i vincitori
faceva la fame la povera gente egualmente.
Bertolt Brecht 1898 – 1956
64.In una cosa il mestiere della parola assomiglia a quello della guerra: v'è in esso maggior rischio che in altre cose, ma più rapida è la fortuna. Jean de La Bruyère 1645 – 1696
65.Chi raggiunge il suo scopo non perde mai la reputazione. Baltasar Gracián y Morales 1601 – 1658
66.Vincere turpemente non è vincere. Baltasar Gracián y Morales 1601 – 1658
66.La vittoria appartiene, come dicono i Giapponesi, a chi resiste un quarto d'ora di più. Marcel Proust 1871 – 1922
67.La guerra è una malattia, che quando sembra scongiurata da una parte, riattacca dall'altra. Marcel Proust 1871 – 1922
68.Cane non mangia cane; «i feroci leoni non si fanno guerra»; il serpente non aggredisce il suo simile; v'è pace tra le bestie velenose. Ma per l'uomo non c'è bestia più pericolosa dell'uomo. Erasmo da Rotterdam 1466/1469 – 1536
71.Con la concordia le piccole cose crescono, con la discordia le grandissime vanno in rovina. sallustio 86 a.C. – 34 a.C.
75.Non ci sono mai state una buona guerra o una cattiva pace. Benjamin Franklin 1706 – 1790
x.In fondo ad ogni patriottismo c'è la guerra: ecco perché io non sono un patriota. Jules Renard 1864 – 1910
75.Non ci sono mai state una buona guerra o una cattiva pace. Benjamin Franklin 1706 – 1790
77.La tipografia sta alla mente come la polvere da sparo sta alla guerra. Wendell Phillips 1811- 1884
78.È un assioma che nessun esercito perde mai una guerra; i soldati coraggiosi e i generali onniscienti sono pugnalati alla schiena da civili traditori. Chomsky 1928 – vivente
18.… i tiranni quanto più saccheggiano tanto più esigono; quanto più devastano e distruggono tanto più ottengono, quanto più li si serve tanto più diventano potenti, forti, per tutto annientare e distruggere. Ma se non si dà loro più niente, se non si presta loro obbedienza, senza bisogno di combatterli e di colpirli rimangono nudi e sconfitti, ridotti a un niente, proprio come il ramo che, non ricevendo più linfa e alimento dalla radice, inaridisce e muore. Étienne de La Boétie 1530 – 1563
x.Basterebbe che ogni re, imperatore, o presidente comprendesse che i suoi doveri di comandante in capo delle forze armate non sono affatto un incarico onorevole e importante, come gli fan credere i suoi adulatori, bensì un malvagio e vergognoso prepararsi all'omicidio; e che ogni privato cittadino comprendesse che il pagamento delle tasse, con le quali si arruolano e si armano i soldati, e a maggior ragione il prestar servizio militare, non sono affatto azioni senza importanza, bensì azioni malvagie e vergognose, e costituiscono non soltanto una connivenza ma una vera e propria complicità ad un omicidio – e subito si vanificherebbe da sé tutto quel potere degli imperatori, dei presidenti e dei re che tanto ci indigna, e per il quale adesso si continua ad assassinarli. Lev Nikolàevič Tolstòj 1828 – 1910
x.Uno dei metodi più diffusi per investire i risparmi consiste nel darli in prestito a qualche governo. Considerando il fatto che la maggior parte dei governi civili spende un’altissima percentuale del denaro pubblico per pagare i debiti delle guerre passate e preparare le guerre future, chi presta quattrini allo Stato si trova press’a poco nella posizione di quell’infame personaggio di Shakespeare che prezzolava assassini. Insomma le abitudini economiche dell’uomo moderno hanno un solo risultato pratico, quello di aumentare il potenziale bellico dello Stato al quale egli presta i suoi risparmi. Ovviamente sarebbe meglio che li spendesse, sia pure ubriacandosi o giocando d’azzardo. Bertrand Russell 1872-1970
x.Non mi sono mai rifiutato di pagare l’imposta per la manutenzione delle strade statali poiché desidero essere un buon vicino tanto quanto desidero essere un cattivo suddito; e per ciò che riguarda sostenere le scuole, sto facendo la mia parte a educare i miei concittadini. Non è perché io obbietti a qualche particolare voce nella cartella delle “imposte” che mi rifiuto di pagare; è semplicemente perché desidero rifiutare obbedienza allo Stato, e a ritirarmi e starne discosto effettivamente. Non seguo il corso del mio dollaro, anche se potessi, per accertarmi che non sia stato usato per acquistare un uomo o un moschetto – il dollaro è innocente; mi importa piuttosto seguire le tracce e gli effetti della mia obbedienza. Henry David Thoreau 1817 – 1862
x.Nelle Fiandre, notoriamente teatro di durissimi scontri nel corso della prima guerra mondiale, tra il fango, la disperazione, i gas tossici, il sangue e la morte, si formò spontaneamente, senza alcuna premeditazione da parte umana, quel sistema del "vivi e lascia vivere" che lo storico Ashworth [1] ha per primo accuratamente descritto. Egli sostiene che il livello di ardore bellico era piuttosto basso in entrambi gli schieramenti: proprio il fatto che ogni individuo - al pari del "nemico" - non solo dovesse subire passivamente le condizioni di vita disumane, ma fosse anzi costretto a dare attivamente un proprio contributo, svolgeva un'azione paralizzante sulla mentalità "a somma zero" che dovrebbe ispirare ogni valoroso soldato. Non di rado le trincee nemiche distavano solo una quindicina di metri, e sarebbe stato facile decimarsi a vicenda a colpi di bombe a mano. Invece non solo si stabilivano tregue di intere settimane, ma fra i due schieramenti arrivarono a manifestarsi - per esempio in occasione del Natale - sentimenti decisamente amichevoli. In vasti settori del fronte spesso le ostilità venivano completamente sospese, e col tempo s'imposero, spontanei ma rispettati da entrambe le parti, altri rituali di non aggressione, come il reciproco ignorarsi delle pattuglie nemiche che di notte, durante le missioni esplorative, finivano per incontrarsi nella terra di nessuno. È facile immaginare come reagirono gli stati maggiori a questa corruzione della morale. Nella primavera del 1917 il comandante della 16a divisione di fanteria britannica si vide costretto a prendere misure contro questa piaga e a emanare un ordine del giorno in cui vietava ogni intesa col nemico e diffidava dal prendere contatti con lo stesso, sottolineando che ogni tentativo in questo senso sarebbe stato immediatamente stroncato e i trasgressori sottoposti a procedimento disciplinare. Ciò che rende perfino divertente questa tentata ipersoluzione è il fatto che il dilagante principio del "vivi e lascia vivere" deve avere accomunato (almeno in via teorica) a livelli per così dire più elevati anche i due stati maggiori con le loro rispettive preoccupazioni. È fondato il sospetto che, se fosse venuto a conoscenza di quell'ordine del giorno, il generale tedesco che si contrapponeva alla 16 a divisione avrebbe approvato di cuore il modo di procedere del collega britannico. Detto altrimenti: si era venuta a creare l'assurda situazione per cui sarebbe stata ragionevole una collaborazione fra i due antagonisti con l'obiettivo di trovare misure comuni contro quella calamità. In realtà questo non si verificò. L'esempio permette comunque di notare come non vi siano limiti all'intricarsi di questi problemi. Il secondo impedimento occorso a questo tentativo di ipersoluzione non può non suscitare l'interesse di chiunque svolga professionalmente un ruolo di consulenza. I rigorosi limiti posti al "vivi e lascia vivere" misero i soldati in trincea di fronte a un dilemma manicheo. Infatti, o eseguivano gli ordini superiori e sparavano non appena si mostrasse il nemico, esponendosi immediatamente alla ritorsione per non avere osservato il tacito patto di non aggressione; oppure rispettavano la tregua non ufficiale rischiando, così, di finire davanti alla corte marziale. Il tertium, che anche in questo caso scaturì del tutto spontaneamente dal dilemma, fu l'uso di un espediente già in vigore ai tempi dell'impero spagnolo: nei possedimenti d'oltremare agli ordini spesso insensati provenienti dall'Escorial si reagiva secondo la formula: Se obedece, pero no se cumple (Si ubbidisce, ma non si esegue). Nelle Fiandre, tre secoli dopo, le cose non andarono diversamente: si ubbidiva all'ordine di sparare, ma si sbagliava la mira e il nemico, grato, faceva altrettanto. Paul Watzlawick 1921-2007
x.Nessuna controversia fra nazioni può mai giustificare una guerra nucleare. Non c'è difesa contro armi nucleari che non possono essere annullate aumentando la portata dell'attacco. Per le nazioni sarebbe contrario alla natura della guerra aderire ad accordi per combattere guerre "limitate", utilizzando solo armi nucleari "piccole" – anche le piccole guerre oggi sono pericolose, a causa della probabilità di svilupparsi in una catastrofe di portata mondiale. Per il mondo l'unica politica assennata è quella di abolire la guerra. Linus Pauling 1901 – 1994
Bertolt Brecht,