LAVORO
x.Lo scopo del lavoro è quello di guadagnarsi il tempo libero. Aristotele
x.Una società fondata sul lavoro non sogna che il riposo. Longanesi 1905 – 1957
x.L'etica del lavoro è l'etica degli schiavi, e il mondo moderno non ha bisogno di schiavi. Bertrand Russell 1872-1970
25.È ovvio che, nelle comunità primitive, i contadini lasciati liberi non si sarebbero privati dei prodotti in eccedenza a favore dei preti e dei guerrieri, ma avrebbero prodotto di meno o consumato di più. Dapprima fu necessaria la forza bruta per costringerli a cedere. Ma poi, a poco a poco, si scoprì che era possibile indurli ad accettare un principio etico secondo il quale era loro dovere lavorare indefessamente, sebbene una parte di questo lavoro fosse destinata al sostentamento degli oziosi.
Bertrand Russel 1872-1970
x.Chi toglie il pane del sudore, è come se uccidesse il prossimo. Chi sparge il sangue e chi defrauda la mercede all'operaio, sono fratelli. Ecclesiaste 34, 26 IV o III secolo a.C.
x. A volte sono le persone che nessuno immaginerebbe mai, a fare cose che nessuno immagina. Alan Turing
40.la maggior parte degli uomini ha ,come le piante; delle proprietà nascoste che si scoprono per caso. La Rochefoucauld 1613-1680
x.Troppi ancora hanno le mani pulite perché non hanno mai fatto niente. Primo Mazzolari 1890 – 1959
x.La vita non è lunga. Non bisogna passarne una parte troppo grande in vaghe decisioni su come spenderla. Samuel Johnson 1709-1784
x.Non si creda che nuoccia al raccoglimento il disbrigo delle occupazioni necessarie. Santa Teresa d'Ávila 1515 – 1582
x.ora et labora. San Benedetto da Norcia 480 circa – 547 circa
x.Nessuna grande opera viene creata in un istante. Epitteto di Ierapoli 50-130 d.C.
x.Roma non è stata costruita in un giorno. Morcheeba 2000
x.Le grandi opere non si realizzano con la forza, ma con la perseveranza. Samuel Johnson 1709-1784
x.Il lavoro non è più rispettabile dell’alcool, e serve esattamente allo stesso scopo: distrae semplicemente la mente. Aldous Huxley 1894 – 1963
x.La paura della morte fa amare il lavoro che è tutta la vita. Jules Renard 1864 – 1910
x.Appena mi capita di lavorare un po', credo subito che tutto mi sia dovuto e la più piccola contrarietà mi pare un'ingiustizia. Jules Renard 1864 – 1910
x.Io ho sempre l'impressione di fare molto più lavoro del dovuto. Non che sia contrario al lavoro, intendiamoci, il lavoro mi piace, mi affascina. Posso starmene seduto a guardarlo per ore. Jerome Klapka Jerome 1859 – 1927
x.Ero un impiegato cattivo. Ero villano e ne ricavavo piacere. Infatti non prendevo bustarelle, dunque dovevo pur gratificarmi in qualche modo. (Pessima battuta; ma non la cancellerò. L’ho scritta pensando che sarebbe risultata molto arguta; ma ora che mi son reso conto che volevo soltanto pavoneggiarmi in modo disgustoso, apposta non la cancellerò!) Quando alla scrivania a cui lavoravo si avvicinavano dei postulanti per chiedere informazioni, io digrignavo i denti contro di loro e provavo un indicibile godimento, quando mi riusciva di dare un dispiacere a qualcuno. Mi riusciva quasi sempre. Per la maggior parte era gente timida; si sa: postulanti. Fëdor Michajlovič Dostoevskij 1821 – 1881
x.Io ho lavorato molto. Chiunque si applicherà tanto potrà fare quello che ho fatto. Johann Sebastian Bach 1685 – 1750
12.Senza crisi non c'è merito. È nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro. Albert Einstein 1879-1955
x.Purché non sia in quantità eccessiva, anche il lavoro più monotono riesce meno gravoso dell'ozio alla maggior parte della gente. Bertrand Russell 1872-1970
x.Il lavoro caccia i vizi derivanti dall'ozio. Lucio Anneo Seneca 4 a.C. – 65
x.Se tutto l'anno fosse fatto di allegre vacanze, divertirsi sarebbe più noioso del lavorare. Shakespeare 1564-1616
x.Bisogna lavorare, se non per amore, almeno per disperazione, perché, tutto ben considerato, lavorare è meno noioso che divertirsi. Charles Baudelaire 1821 – 1867
x.La paura della noia è la sola scusa del lavoro. Jules Renard 1864 – 1910
x.Il lavoro continuo è stupido come il riposo continuo. Jules Renard 1864 – 1910
x.Viviamo in un'epoca di superlavoro e di sottocultura; un'epoca in cui le persone sono talmente laboriose da divenire completamente stupide. Oscar Wilde 1854 – 1900
24.Per dimenticare i dispiaceri e sottrarsi a ossessioni funeree non c'è niente di meglio del lavoro manuale. (…). Bisogna stancare il corpo, affinché la mente non sappia più da dove prendere energia per funzionare, vaneggiare o approfondire. Emil Cioran 1911 – 1995
x.Se si escludono gli istanti prodigiosi e singoli che il destino ci può donare, l’amare il proprio lavoro (che purtroppo è privilegio di pochi) costituisce la miglior approssimazione concreta alla felicità sulla terra: ma questa è una verità che non molti conoscono. Primo Levi 1919-1987
x.Vi sono lavori penosi, in cui pure la fatica diventa piacere. lavori meschini che possono compiersi nobilmente,e vili occupazioni che tendono a grandi scopi. William Shakespeare 1564 - 1616
x.Il lavoro consiste in qualsiasi cosa il corpo sia obbligato a fare... Giocare consiste in qualsiasi cosa che il corpo non sia obbligato a fare. Mark Twain 1835 – 1910
x.È meglio non fare nulla piuttosto che fare del male. Metà del lavoro utile al mondo consiste nel combattere il lavoro dannoso. Bertrand Russell 1872 – 1970
x.È sempre con le migliori intenzioni che si sono prodotte le opere peggiori. Oscar Wilde 1854 – 1900
x. Chi non lavora si arrangia. Marcello Marchesi 1912 – 1978
x.Eravamo in tre e lavoravamo come un sol uomo. Cioè due di noi poltrivano sempre. Groucho Marx 1890 – 1977
x.I moralisti che decantano il lavoro mi fanno pensare a quei tipi che sono stati ingannati dal richiamo di un baraccone di fiera e, per vendicarsi, cercano di farci entrare gli altri. Jules Renard 1864 – 1910
x. Il futuro si guadagna col presente. Samuel Johnson 1709-1784
x.Prima di predicare altrui, date voi stessi l'esempio. Sarete seguiti. Fëdor Dostoevskij 1821 – 1881
x.È nobile essere buoni, ma è più nobile insegnare agli altri ad essere buoni... ed è meno faticoso. Mark Twain 1835 – 1910
x.Un vero uomo d'azione vede subito dinanzi a sé tante cose da fare che il lavoro non gli mancherà mai e riuscirà. Fëdor Dostoevskij 1821 – 1881
x.Il segreto del primo passo è questo: dominare se stessi e agire senza attendere. Fëdor Dostoevskij 1821 – 1881
2.Non aspettare il momento opportuno: crealo. George Bernard Shaw 1856-1950
x.Un vincente trova sempre una strada, un perdente trova sempre una scusa. Lao Tzu 500 a.C. circa
5.Le persone che si lamentano del proprio stato danno sempre la colpa alle circostanze. Le persone che vanno avanti in questo mondo sono quelle che si danno da fare e cercano le circostanze che vogliono e se non riescono a trovarle, le creano. George Bernard Shaw 1856-1950
67.Ora non è tempo per pensare a ciò che non hai. Pensa a quello che puoi fare con quello che c'è.” Ernest Hemingway 1899-1961
x.Fai quello che puoi con quello che hai nel posto in cui sei. Franklin Delano Roosevelt 1882 – 1945
x.Fate tutto il bene che potete | con tutti i mezzi che potete, | in tutti i modi che potete, | in tutti i luoghi che potete, | tutte le volte che potete, | a tutti quelli che potete, | sempre, finché potrete. John Wesley 1703 – 1791
x.Un eroe è chi fa quello che può. Gli altri non lo fanno. Romain Rolland 1866 – 1944
x.Il lavoro vinceva la materia. Ovidio 43 a.C. – 18 d.C.
x.Non basta sapere, si deve anche applicare; non è abbastanza volere, si deve anche fare. Johann Wolfgang von Goethe 1749 – 1832
8.Chi può, fa; chi non può, insegna. George Bernard Shaw 1856-1950
x.Il nucleo della conoscenza è questo: se la possiedi, applicala; se non la possiedi, confessa la tua ignoranza. Confucio
x.Il massimamente utile è l'inutile . Ma esperire l'inutile, questa è per l'uomo moderno la cosa più difficile. Qui l'"utile" è inteso come ciò che è impiegabile praticamente e immediatamente per scopi tecnici , per ciò che provoca un effetto, con cui io posso amministrare e produrre.
Si deve vedere l'utile nel senso del salvifico, vale a dire, in quanto ciò che fa rinvenire l'uomo a se stesso. Martin Heidegger 1889-1976
x.Ma com'è strano: noi, forse, vediamo Shakespeare. Mentre lui fa il vetturino; quest'altro forse è Raffaello, mentre fa il fabbro; questo è un attore, ma coltiva la terra. Possibile che solo un piccolo vertice di uomini giunga a dar prova di sé, mentre gli altri debbono perire (...). Fëdor Dostoevskij 1821 – 1881
x.L'epoca attuale, l'epoca attuale è il tempo della mediocrità aurea e dell'insensibilità, della passione per l'ignoranza, della pigrizia, dell'incapacità al lavoro e dell'aspirazione a trovar tutto già bell'e pronto. Nessuno pensa; di rado si trova qualcuno che concepisca un'idea. Fëdor Dostoevskij 1821 – 1881
x.Infatti, come non è il desiderio di diventare celebri, ma l'abitudine di essere laboriosi a permetterci di produrre un'opera, non l'allegrezza del momento presente, ma le sagge riflessioni del passato ci aiutano a preservare il futuro. Marcel Proust 1871 – 1922
x.Lavoriamo continuamente per dare forma alla nostra vita, ma copiando nostro malgrado, come un disegno, i lineamenti della persona che siamo e non di quella che ci piacerebbe essere. Marcel Proust 1871 – 1922
9.Il tempo lavora. E tu? Stanisław Jerzy Lec 1909 – 1966
6.Non vi è ricchezza senza lavoro. George Bernard Shaw 1856-1950
x.L'intero prodotto della terra e del lavoro di un paese si divide in tre parti: di esse, una è destinata ai salari, un'altra ai profitti e l'altra alle rendite. E solo dalle ultime due parti che si possono fare deduzioni per le imposte o per il risparmio; la prima, se modesta, costituisce null'altro che le necessarie spese della produzione. Adam Smith 1723 – 1790
x.Mi rifiuto di insultare il povero offrendogli dei cenci di cui non ha bisogno invece che del lavoro di cui ha un bisogno estremo.
Gandhi 1869 – 1948
1.Mi spezzo ma non m'impiego. Ennio Flaiano 1910-1972
x.Non mi piego, ma mi rompo. Jules Renard 1864 – 1910
x. Frangar, non flectar, mi spezzerò ma non mi piegherò
x.Negli antichi tempi dell’arte/i costruttori lavoravano con la massima cura/ogni parte minuscola e invisibile,/perché gli dèi sono ovunque . Henry Wadsworth Longfellow 1807 – 1882
3.Tutte le professioni sono cospirazioni contro i profani. George Bernard Shaw 1856-1950
4.Troppo stanco per lavorare, scrivevo libri. George Bernard Shaw 1856-1950
4.L'italiano non lavora, fatica. Leo Longanesi 1905 – 1957
6.Non vi è ricchezza senza lavoro. George Bernard Shaw 1856-1950
7.l'uomo arrivato fa per mestiere quello che altrimenti farebbe gratis. George Bernard Shaw 1856-1950
x.In ogni attività la passione toglie gran parte della difficoltà. Erasmo da Rotterdam 1466/1469 – 1536
10.Dio mi perdonerà: è il suo mestiere. Heinrich Heine 1797 – 1856
10."So anche," disse Candido, "che bisogna lavorare il nostro orto." Voltaire 1694-1778
11.L'eccellenza in un campo qualsiasi può essere raggiunta solo attraverso il lavoro di una vita: non si può acquistare ad un prezzo inferiore. Samuel Johnson 1709-1784
21.Mai la vita diede ai mortali qualcosa se non a prezzo di grande fatica. Orazio 65 a.C. – 8 a.C
15.A una popolazione affamata l'unica forma in cui Dio può apparire è lavoro e promessa di cibo.Gandhi 1869 – 1948
16.L'economia è estremamente utile come forma di lavoro per gli economisti. John Kenneth Galbraith 1908 – 2006
x.Ogni volta che basta una sola persona per eseguire un compito con la dovuta applicazione, il compito viene eseguito in modo peggiore da due persone e non viene affatto eseguito se l’incarico è affidato a tre o più persone. George Washington 1732 – 1799
17.La sola funzione delle previsioni in campo economico è quella di rendere persino l'astrologia un po' più rispettabile.
John Kenneth Galbraith 1908 – 2006
18.Le persone che si credono intensamente impegnate a riflettere in privato di solito non stanno facendo nulla.
John Kenneth Galbraith 1908 – 2006
x. Colui che lungamente medita, non sempre sceglie la cosa migliore. Johann Wolfgang von Goethe 1749 – 1832
19.La fatica ed il piacere, diversi di natura, sono congiunti fra loro da un naturale legame. Tito Livio 59 a.C. – 17 d.C.
20.A chi opera con calma, ogni cosa è chiara e sicura; la fretta è sconsiderata e cieca. Tito Livio 59 a.C. – 17 d.C.
21.Con l'abitudine, il lavoro appare più leggero. Tito Livio 59 a.C. – 17 d.C.
23.Ora dalla mattina presto a tarda notte, nei giorni di festa e di lavoro, tutto il popolo e i senatori, senza distinzione, si agitano per il fòro, e non se ne vanno mai; tutti si sono dedicati a un'unica attività, a un'unica arte: riuscire a imbrogliarsi senza darlo a vedere, combattersi con la frode, gareggiare in complimenti, fingersi galantuomini, tendersi trabocchetti, come se fossero tutti nemici l'uno dell'altro.Gaio Lucilio 180 a.C. – 103 a.C
x.Uno dei sintomi dell’arrivo di un esaurimento nervoso è la convinzione che il proprio lavoro sia tremendamente importante. Se fossi un medico, prescriverei una vacanza a tutti i pazienti che considerano importante il loro lavoro. Bertrand Russel 1872-1970
26. Quando propongo che le ore lavorative siano ridotte a quattro, ciò non implica che il tempo libero rimanente debba essere impiegato in frivolezze. Intendo semplicemente dire che quattro ore di lavoro al giorno dovrebbero poter assicurare a un uomo il necessario per vivere con discreta comodità, e che per il resto egli potrebbe disporre del suo tempo come meglio crede. In un sistema sociale di questo genere è essenziale che l’istruzione sia più completa di quanto lo è ora e che miri, in parte, ad educare e raffinare il gusto in modo che un uomo possa sfruttare con intelligenza il proprio tempo libero.
Bertrand Russel 1872-1970
26.La guerra dimostrò in modo incontrovertibile che, grazie all'organizzazione scientifica della produzione, è possibile assicurare alla popolazione del mondo moderno un discreto tenore di vita sfruttando soltanto una piccola parte delle capacità di lavoro generali. Se al termine del conflitto questa organizzazione scientifica, creata per consentire agli uomini di combattere e produrre munizioni, avesse continuato a funzionare riducendo a quattro ore la giornata lavorativa, tutto sarebbe andato per il meglio. Invece fu instaurato di nuovo il vecchio caos: coloro che hanno un lavoro lavorano troppo, mentre altri muoiono di fame senza salario. Perché? Perché il lavoro è un dovere e un uomo non deve ricevere un salario in proporzione di ciò che produce, ma in proporzione della sua virtù . Bertrand Russell 1872-1970
27.L'intero prodotto della terra e del lavoro di un paese si divide in tre parti: di esse, una è destinata ai salari, un'altra ai profitti e l'altra alle rendite. E solo dalle ultime due parti che si possono fare deduzioni per le imposte o per il risparmio; la prima, se modesta, costituisce null'altro che le necessarie spese della produzione. Adam Smith 1723-1790
28.In un mondo invece dove nessuno sia costretto a lavorare più di quattro ore al giorno, ogni persona dotata di curiosità scientifica potrebbe indulgervi, ogni pittore potrebbe dipingere senza morire di fame, i giovani scrittori non sarebbero costretti ad attirare su se stessi l’attenzione con romanzacci sensazionali per procurarsi l’indipendenza necessaria alla produzione di opere geniali (che poi non scriveranno più perché, al momento buono, ne avranno perso il gusto e la capacità). Gli uomini che nel corso del lavoro professionale si siano interessati all’economia o ai problemi di governo, potrebbero sviluppare le loro idee senza quel distacco accademico che dà un carattere di impraticità a molte opere degli economisti universitari. I medici avrebbero il tempo necessario per tenersi al corrente dei progressi della medicina, e i maestri non lotterebbero disperatamente per insegnare con monotonia cose che essi hanno imparato nella loro giovinezza e che, nel frattempo, potrebbero essersi rivelate false. Soprattutto ci sarebbe nel mondo molta gioia di vivere invece di nervi a pezzi, stanchezza e dispepsia. Il lavoro richiesto a ciascuno sarebbe sufficiente per farci apprezzare il tempo libero, e non tanto pesante da esaurirci. Bertrand Russel 1872-1970
29. L'individuo, nella nostra società, lavora per un profitto, ma lo scopo sociale del suo lavoro sta nella consumazione di ciò che egli produce. Bertrand Russel 1872-1970
30.Pensiamo troppo a produrre e troppo poco a consumare. Ne deriva che diamo troppo poca importanza al godimento delle gioie più semplici, e non giudichiamo la produzione in base al piacere che dà al consumatore. Bertrand Russel 1872-1970
31. I moderni metodi di produzione hanno reso possibile la pace e la sicurezza per tutti; noi abbiamo invece preferito far lavorare troppo molte persone lasciandone morire di fame altre. Perciò abbiamo continuato a sprecare tanta energia quanta ne era necessaria prima dell’invenzione delle macchine; in ciò siamo stati idioti, ma non c’è ragione per continuare ad esserlo. Bertrand Russel 1872-1970
28.I tipi di lavoro sono due: il primo, modificare la posizione di materia sulla o vicino alla superficie della Terra rispettivamente ad altra materia simile; il secondo, dire ad altre persone di fare questo. Il primo tipo è brutto e mal pagato; il secondo è piacevole e pagato molto bene.
Bertrand Russell 1872-1970
32.Gli svaghi delle moderne popolazioni urbane tendono sempre più ad essere passivi e collettivi, e consistono nell'osservazione inattiva dell'abile attività di altri. Indubbiamente questi svaghi sono meglio di nulla, ma sarebbero assai più piacevoli se la popolazione, grazie all'educazione, avesse una gamma di interessi molto più intelligenti non connessi col lavoro. Una efficiente organizzazione economica, permettendo alla umanità di beneficiare della produttività delle macchine, dovrebbe portare a un graduale aumento del tempo libero, e molto tempo libero può essere noioso per chi non abbia attività molto intelligenti. Una popolazione che lavori poco, per essere felice deve essere istruita, e l'istruzione deve tener conto delle gioie dello spirito, oltre che dell'utilità diretta del sapere scientifico. Bertrand Russell 1872-1970
33.Al signor K. chiesero cosa stesse facendo. "Sto lavorando duro per preparare il mio prossimo errore." Bertolt Brecht 1898 – 1956
34.Più di ogni altro, forse, il minatore può rappresentare il prototipo del lavoratore manuale, non solo perché il suo lavoro è così esageratamente orribile, ma anche perché è così virtualmente necessario e insieme così lontano dalla nostra esperienza, così invisibile, per modo di dire, che siamo capaci di dimenticarlo come dimentichiamo il sangue che ci scorre nelle vene. George Orwell 1903 – 1950
35.Alcuni in gioventù hanno imparato un certo mestiere, per esercitarne un altro, diversissimo, tutta la vita. Jean de La Bruyère 1645 – 1696
36.Fare un libro è un mestiere, come fare una pendola: occorre qualche cosa di più che un po' d'ingegno per essere autore. Jean de La Bruyère 1645 – 1696
37.Il frutto del lavoro è il più dolce dei piaceri. Vauvenargues 1715 – 1747
38.Ammetto di essere una spia, è una cosa disdicevole, ma qualcuno deve pur farlo ... (dialogo del personaggio John Barsad, la spia. (da Tale of two cities)) Charles Dickens 1812 – 1870
39.L'avere è il lavoro accumulato, l'essere è l'attività umana, certo, non un'attività semplicemente tale – come portare delle pietre da un posto all'altro –, questa non è l'attività umana. (...) Essere vivo, interessato, vedere le cose, vedere l'uomo, ascoltare l'uomo, immedesimarsi nel prossimo, sentire se stessi, rendere la vita interessante, fare della vita qualcosa di bello e non di noioso. Eric Fromm 1900 – 1980
40.Il grande obiettivo è di servire il pubblico, e senza dubbio un uomo dedicato per tutti i giorni della sua vita a salvare una contea dalle inondazioni o a scavare dei canali per facilitare il commercio rende un servizio maggiore allo stato, che non uno scheletro che dondola da un palo, appeso con una catena di ferro. Voltaire 1694-1778
39.Prendiamo dunque un esempio in una manifattura di poco conto dove la divisione del lavoro è stata molto spesso citata, quella, cioè, dello spillettaio; un operaio non educato in questa manifattura (che la divisione del lavoro ha reso uno speciale mestiere), non preparato all'uso del macchinario realizzato per questo (la cui invenzione probabilmente è stata resa possibile dalla stessa divisione), può a fatica, forse, con la sua laboriosità, produrre uno spillo al giorno, e di certo non può produrne .....
20. Dato il modo in cui viene svolto oggi questo compito, non solo tale lavoro nel suo complesso è divenuto mestiere particolare, diviso in un certo numero di specialità, la maggior parte delle quali sono anch'esse mestieri particolari. Un uomo trafila in metallo, un altro raddrizza il filo, il terzo lo taglia, un quarto gli fa la punta, un quinto lo schiaccia l'estremità dove deve inserirsi la capocchia; fare la capocchia richiede due o tre operazioni distinte; inserirle in attività distinta, pulire gli spilli è un'altra, e persino il metterli nella carta un'altra occupazione se stante, sicché l'importante attività di fabbricare uno spillo viene divisa, in tal modo in circa 18 distinte operazioni che, in alcune manifatture, sono tutte compiute da mani diverse, sebbene si diano casi in cui la stessa persona ne compie due o tre. Io ho visto una piccola manifattura di questo tipo dove erano impiegati solo 10 uomini, e dove alcuni di essi di conseguenza compivano due o tre distinte operazioni. Ma sebbene loro fossero assai poveri, e perciò non disponessero molto delle macchine necessarie, potevano, quando si impegnavano a vicenda, fare all'incirca dodici libbre di spilli in un giorno. Una libbra contiene più di mille spilli di grandezza media. Quelle 10 persone, quindi, riuscivano a fare più di 40.000 spilli al giorno. Ciascuno di loro 10 dunque, facendo una decima parte di 48000 spilli, può essere considerato come se ne fabbricasse 4800 in un giorno. Se invece avessero lavorato tutti separatamente e indipendentemente senza che alcuno di loro fosse stato previamente addestrato a questo compito particolare, non avrebbero certamente potuto fabbricare neanche 20 spilli al giorno per ciascuno, forse neanche un solo spillo al giorno; cioè certamente non la duecentoquarantesima parte, e forse neanche la quattromilaottocentesima parte di quel che sono intanto capaci di compiere in conseguenza di una appropriata divisione e combinazione delle loro differenti operazioni.
In tutte le altre arti e manifatture, gli effetti della divisione del lavoro sono analoghi a quelli che abbiamo riscontrato in quest'attività di modestissimo rilievo; sebbene, in molte di esse, il lavoro non possa essere suddiviso fino a questo punto, né ridotto a una tale semplicità di operazioni. La divisione del lavoro, comunque, nella misura in cui può essere introdotta, determina in ogni mestiere un aumento proporzionale delle capacità produttive del lavoro. Adam Smith 1723 – 1790
x.Questa è l'etica dello Stato schiavistico, applicata in circostanze del tutto diverse da quelle che le diedero origine. Non c'è da stupirsi se il risultato è stato disastroso. Facciamo un esempio. Supponiamo che, a un certo momento, una certa quantità di persone sia impegnata nella produzione degli spilli. Esse producono tanti spilli quanti sono necessari per il fabbisogno mondiale lavorando, diciamo, otto ore al giorno. Ed ecco che qualcuno inventa una macchina grazie alla quale lo stesso numero di persone nello stesso numero di ore può produrre una quantità doppia di spilli. Il mondo non ha bisogno di tanti spilli, e il loro prezzo è già così basso che non si può ridurlo di più. Seguendo un ragionamento sensato, basterebbe portare a quattro le ore lavorative nella fabbricazione degli spilli e tutto andrebbe avanti come prima. Ma oggigiorno una proposta del genere sarebbe giudicata immorale. Gli operai continuano a lavorare otto ore, si producono troppi spilli, molte fabbriche falliscono e metà degli uomini che lavoravano in questo ramo si trovano disoccupati. Insomma, alla fine il totale delle ore lavorative è ugualmente ridotto, con la differenza che metà degli operai restano tutto il giorno in ozio mentre metà lavorano troppo. In questo modo la possibilità di usufruire di più tempo libero, che era il risultato di un'invenzione, diventa un'universale fonte di guai anziché di gioia. Si può immaginare niente di più insensato?
Bertrand Russell 1872 – 1970
x.Il fatto è che il modificare e spostare la materia, seppure, entro certi limiti, indispensabile alla nostra esistenza, non è assolutamente uno degli scopi della vita umana. Se lo fosse, un qualsiasi manovale dovrebbe essere considerato superiore a Shakespeare. A questo proposito siamo stati indotti a un equivoco da due ragioni. La prima è la necessità di gabbare i poveri, che ha indotto i ricchi, per migliaia di anni, a predicare la dignità del lavoro, mentre dal canto loro essi si comportavano in modo ben poco dignitoso sotto questo aspetto. L’altra e la gioia che ci procurano le macchine e la soddisfazione che proviamo nel vederle operare straordinari cambiamenti sulla faccia della terra. Direi che né l’una né l’altra esercitano un grande fascino sul comune lavoratore. Se gli chiedete qual è, secondo lui, la miglior parte della sua vita, è improbabile che vi risponda: “Sono felice quando mi applico al lavoro manuale perché sento di compiere uno dei più nobili compiti dell’uomo e perché mi piace sapere che l’uomo può far molto per trasformare questo pianeta. E vero che il mio corpo ha un certo bisogno di riposo che io devo pur soddisfare in qualche modo, ma non sono mai tanto felice come quando, al mattino, riprendo in mano gli attrezzi di lavoro”. Bertrand Russell 1872 – 1970