GATTO
1. Il mio gatto fa quello che io vorrei fare, ma con meno letteratura. Ennio Flaiano 1910-1972
x.se fosse possibile incrociare l'uomo con il gatto, la cosa migliorerebbe l'uomo, ma di certo peggiorerebbe il gatto. Mark Twain
2. Mi piace nel gatto quel suo temperamento indipendente e quasi ingrato che fa sì che non s'affezioni a nessuno. Chateaubriand 1768 – 1848
x.Sembra che i gatti si attengano al principio che non fa mai male chiedere quello che si vuole. Joseph Wood Krutch 1893-1970
x. A frequentare un gatto –disse- si rischia soltanto di arricchirsi. Sarà forse solo per calcolo che, da più di mezzo secolo, ricerco la sua compagnia? Colette 1873 – 1954
x.Pensando, assumono nobili pose | da grandi sfingi accosciate in fondo a solitudini | e sembrano addormentarsi in un sogno senza fine; | quelle reni feconde son piene di magiche scintille, | e atomi d'oro, come sabbia fine, | costellano vaghi quelle mistiche pupille. Charles Baudelaire 1821 – 1867
3.Quando mi trastullo con la mia gatta, chi sa se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei? Platone, nella sua descrizione dell'età dell'oro sotto Saturno, annovera fra i principali vantaggi dell'uomo di allora la possibilità che egli aveva di comunicare con le bestie, e informandosi e imparando da loro, conosceva le vere qualità e differenze di ciascuna di esse; in tal modo egli acquistava un'estrema perspicacia e saggezza mediante cui conduceva una vita di gran lunga più felice di quanto noi sapremmo fare. Michel de Montaigne 1533 – 1592
x.Raffigura l'ideale della calma con l'immagine di un gatto seduto. Jules Renard 1864 – 1910
x.Sognatore come un gatto che guarda sul soffitto i raggi luminosi di una lampada. Jules Renard 1864 – 1910
x.Un gatto che dorme venti ore al giorno su ventiquattro, è forse la cosa che è meglio riuscita a Dio. Jules Renard 1864 – 1910
13.Lo sapevate che i gatti dormono venti ore su ventiquattro? Non c'è da stupirsi che abbiano un aspetto migliore del mio. Bukowski 1920 – 1994
4.Rousseau: «Vi piacciono i gatti?».
Boswell: «No».
Rousseau: «Ne ero sicuro. È un segno del carattere. In questo avete l'istinto umano del dispotismo. Agli uomini non piacciono i gatti perché il gatto è libero e non si adatterà mai a essere schiavo. Non fa nulla su vostro ordine, come fanno altri animali»
Boswell: «Nemmeno una gallina, obbedisce agli ordini».
Rousseau: «Vi obbedirebbe, se sapeste farvi capire da essa. Un gatto vi capisce benissimo, ma non vi obbedisce» Jean-Jacques Rousseau 1712 – 1778
x.Se preferisco i gatti ai cani, è perché non ci sono gatti poliziotti. Jean Cocteau 1889 – 1963
x.E dire che, in generale, i cani e i gatti mi piacciono molto. Che creature allegre, sono! Come compagni sono assai superiori agli esseri umani. Non litigano, non discutono con noi. Non parlano mai di sé, ma ci ascoltano quando parliamo di noi, e riescono a fingere che la conversazione li interessi. Jerome Klapka Jerome 1859 – 1927
5.I gatti, come categoria, non hanno mai completamente superato il complesso di superiorità dovuto al fatto che, nell'antico Egitto, erano adorati come dei. Pelham Grenville Wodehouse 1881 – 1975
x. Gatto: un leone pigmeo che ama i topi, odia i cani e si crede superiore agli essere umani. Oliver Herford 1863 – 1935
6.Vieni, mio bel gatto, sul mio cuore innamorato; ritira
le unghie nelle zampe, lasciami sprofondare nei tuoi
occhi in cui l'agata si mescola al metallo.
Quando le mie dita carezzano a piacere la tua testa e
il tuo dorso elastico e la mia mano s'inebria del
piacere di palpare il tuo corpo elettrizzato,
vedo in ispirito la mia donna.Il suo sguardo,
profondo e freddo come il tuo, amabile bestia, taglia
e fende simile a un dardo, e dai piedi alla testa
un'aria sottile, un temibile profumo ondeggiano
intorno al suo corpo bruno. Charles Baudelaire 1821 – 1867
7.Ho visto, l'altro ieri, sui bastioni della città, una bella gatta tigrata che degli esseri ignobili avevano abbandonato nell'acqua e nel freddo con i suoi tre cuccioletti. Ho preso le quattro bestiole e le ho portate a casa, al sicuro. Non potrò mai descrivere fino in fondo la riconoscenza dimostratami dalla gatta! Dinanzi ad uno sguardo simile a quello che mi ha rivolto, si potrebbe perfino arrossire, oppure si potrebbe esclamare: "È troppo, non lo merito!". Colette 1873 – 1954
9.L'uomo vuol essere pesce e uccello, | il serpente vorrebbe avere ali, | il cane è un leone spaesato, | l'ingegnere vuol essere poeta, | la mosca studia per rondine, | il poeta cerca di imitare la mosca, | ma il gatto | vuole solo esser gatto | ed ogni gatto è gatto | dai baffi alla coda, | dal fiuto al topo vivo, | dalla notte fino ai suoi occhi d'oro. Pablo Neruda 1904 – 1973
10.Come sono espressivi i gesti di minaccia del gatto, come si differenziano radicalmente secondo l'oggetto cui essi si rivolgono, secondo che si tratti di un uomo amico che si è preso un po' troppa confidenza, o di un vero, temuto nemico. Konrad Lorenz 1903 – 1989
x.I gatti dimostrano di avere un’assoluta onestà emotiva. Gli esseri umani, per una ragione o per l’altra, quasi sempre riescono a nascondere i propri sentimenti. I gatti no. Ernest Hemingway
11.Sulla faccia di pochi animali il conoscitore può in ogni momento leggere così chiaramente lo stato d'animo come del gatto: si capisce sempre ciò che gli passa per la testa, e sempre si può sapere quel che ci si deve attendere da lui il prossimo istante. Come è inconfondibile la sua espressione di fiduciosa cordialità, quando volge all'osservatore il suo musetto liscio con le orecchie dritte e gli occhi bene aperti, come si traduce immediatamente nella mimica dei muscoli del muso ogni ondata di eccitazione, ogni moto di paura o di ostilità! Konrad Lorenz 1903 – 1989
12.Una delle tante idiozie assurte a dignità proverbiale, e contro le quali la scienza vanamente si batte, è l'opinione che i gatti siano falsi. Konrad Lorenz 1903 – 1989
12.Esistono alcune cose nella natura nelle quali la bellezza e l'utilità, come la perfezione artistica e tecnica, si combinano in modo quasi incomprensibile: la tela del ragno, l'ala della libellula, il corpo stupendamente affusolato del delfino, e i movimenti del gatto. Konrad Lorenz 1903 – 1989
x.Osservare un gatto è come assistere alla realizzazione di un'opera d'arte. Oliver Herford 1863 – 1935
13.Lo sapevate che i gatti dormono venti ore su ventiquattro? Non c'è da stupirsi che abbiano un aspetto migliore del mio. Bukowski 1920 – 1994
14.Gli scrittori amano i gatti perché sono creature tranquille, amabili e sagge, e i gatti amano gli scrittori per le stesse ragioni. Robertson Davies
15.Vorrei avere nella mia casa: una donna ragionevole, un gatto che passi tra i libri, degli amici in ogni stagione senza i quali non posso vivere. Guillaume Apollinaire 1880 – 1918
16.Quando apriamo il frigorifero il gatto che subito accorre e si strofina sulle nostre gambe miagolando non vuol dire "Voglio il latte" (come farebbe un essere umano) ma piuttosto "Fammi da madre": si appella, in altre parole, a una relazione specifica, difatti si può osservare un comportamento simile soltanto tra un gattino e un gatto adulto e...gregory BATESON 1904-1980
17.Dio fece il gatto perché l'uomo potesse avere il piacere di coccolare la tigre. Robertson Davies 1913 – 1995
18.Elegante, contenuto, un po' ironico, garbato. | Misterioso, interessato, imbroglione, subdolo, matto: | maledetto di un gatto, maledetto di un gatto! | Indifeso ma per gioco. Dolce caro sempre amico. | Un poeta ma per poco, giusto per un platonico ricatto: | maledetto di un gatto, maledetto di un gatto! Lucio Battisti 1943 – 1998
19.Una delle differenze più salienti tra il gatto e la menzogna è che il gatto ha soltanto nove vite. Mark Twain 1835 – 1910
x.Era un animale di notevoli proporzioni e bellezza, tutto nero e dotato di un'intelligenza sbalorditiva. A tale proposito, mia moglie, incline in cuor suo alla superstizione, faceva continue allusioni alla inveterata credenza popolare che considera tutti i gatti neri streghe travestite. Edgar Allan Poe 1809 – 1849
x.La cosa più preziosa.Uno studente domandò a Sozan, un maestro cinese di Zen:
"Qual è la cosa più preziosa del mondo?".
Il maestro disse: "La testa di un gatto morto".
"E perché la testa d'un gatto morto è la cosa più preziosa del mondo?" insistette lo studente.
Sozan rispose: "Perché nessuno può dirne il prezzo". Aforisma zen
x.Gli animali che vivono con l’uomo sono numerosi in Egitto; ma lo sarebbero ancora molto di più se ai gatti non capitasse quanto segue. Le femmine quando hanno partorito non si recano più dai maschi; i quali le cercano senza però ottenere di unirsi a loro; ed ecco il rimedio che questi escogitano per questo inconveniente. Uccidono i figli che rapiscono e sottraggono alle femmine. Li uccidono non li mangiano. E quelle prive dei figli e desiderose di averne per questo desiderio si recano dai maschi, perchè è un animale che ama aver figli. Quando poi scoppia un incendio i gatti sono presi da un istinto soprannaturale. Gli Egiziani, disposti ad intervalli, fanno loro la guardia, senza curarsi di spegnere il fuoco; ma essi s’insinuano in mezzo, balzano al di sopra e si lanciano nelle fiamme. E per questo gli Egiziani si mettono in grave lutto. Nelle case dove un gatto muore di morte naturale tutti quelli che l’abitano si radono soltanto le sopracciglia; dove muore un cane si radono la testa e tutto il corpo. Erodoto di Alicarnasso 484 a.C. circa – 425 a.C. Circa
ode al gatto
Gli animali furono imperfetti,
lunghi di coda,
plumbei di testa.
Piano piano si misero in ordine,
divennero paesaggio,
acquistarono nèi, grazia, volo.
Il gatto,
soltanto il gatto
apparve completo
e orgoglioso: nacque completamente rifinito,
cammina solo e sa quello che vuole.
L’uomo vuol essere pesce e uccello,
il serpente vorrebbe avere le ali,
il cane è un leone spaesato,
l’ingegnere vuol essere poeta,
la mosca studia per rondine,
il poeta cerca di imitare la mosca,
ma il gatto
vuole essere solo gatto
ed ogni gatto è gatto
dai baffi alla coda,
dal fiuto al topo vivo,
dalla notte fino ai suoi occhi d’oro.
Non c’è unità
come la sua,
non hanno
la luna o il fiore
una tale coesione:
è una sola cosa
come il sole o il topazio,
e l’elastica linea del suo corpo,
salda e sottile, è come
la linea della prua di una nave.
I suoi occhi gialli
hanno lasciato una sola fessura
per gettarvi le monete della notte.
Oh piccolo
imperatore senz’orbe,
conquistatore senza patria,
minima tigre da salotto,
nuziale sultano del cielo
delle tegole erotiche,
il vento dell’amore
all’aria aperta
reclami
quando passi
e posi
quattro piedi delicati
sul suolo,
fiutando,
diffidando
di ogni cosa terrestre,
perché tutto è immondo
per l’immacolato piede del gatto.
Oh fiera indipendente della casa,
arrogante vestigio della notte,
neghittoso, ginnastico
ed estraneo,
profondissimo gatto,
poliziotto segreto
delle stanze,
insegna
di un irreperibile velluto,
probabilmente non c’è enigma
nel tuo contegno,
forse sei mistero,
tutti sanno di te ed appartieni
all’abitante meno misterioso,
forse tutti si credono padroni,
proprietari, parenti
di gatti, compagni, colleghi,
discepoli o amici
del proprio gatto.
Io no.
Io non sono d’accordo.
Io non conosco il gatto.
So tutto, la vita e il suo arcipelago,
il mare e la città incalcolabile,
la botanica,
il gineceo coi suoi peccati,
il per e il meno della matematica,
gl’imbuti vulcanici del mondo,
il guscio irreale del coccodrillo,
la bontà ignorata del pompiere,
l’atavismo azzurro del sacerdote,
ma non riesco a decifrare il gatto.
Sul suo distacco la ragione slitta,
numeri d’oro stanno nei suoi occhi.
Pablo Neruda 1904-1973